“La Pas è una “sindrome” che non esiste, non essendo mai stata riconosciuta dalla comunità scientifica, eppure questa “etichetta” viene sommariamente attaccata a quei bambini che rifiutano un genitore. Quello che sta accadendo in troppi tribunali è una deriva che va fermata subito per il bene dei bambini, che non possono essere usati come arma di ricatto nelle cause di divorzio o separazione. Notiamo invece che alla scuola di pensiero che riconosce ed applica la Pas, o alienazione parentale, si sono iscritti molti consulenti che continuano ad appellarsi a una patologia inesistente per sottrarre i figli alle madri che vogliono separarsi, spesso proprio a causa di maltrattamenti o violenze. La Pas era riconosciuta nel ddl Pillon, un disegno di legge che minava la libertà delle donne e che è stato fermato da una dura e ferma opposizione, sostenuta dalla mobilitazione di tantissime donne: purtroppo però questa “non scienza” è già in uso in troppi procedimenti giudiziari, il più recente e noto alle cronache è quello di Laura Massaro, ma sono tantissimi i casi di donne cui sono stati tolti i figli sulla base di una posizione non supportata da alcuna base scientifica o medica. Per queste ragioni, insieme ad altri colleghi, ho presentato un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza affinché valuti l’opportunità di aprire subito un’inchiesta da parte delle autorità sanitarie su questa prassi in uso, prevedendo anche una commissione ad hoc per valutare gli esiti dei provvedimenti emanati sulla base di diagnosi inappropriate e l’impatto sulla salute dei bambini coinvolti”, così in una nota la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul Femminicidio.


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