“Il vicepremier Salvini sta alzando la solita cortina fumogena per coprire il nulla di fatto come ministro dell’Interno, in termini di più sicurezza. Questa volta si tratta di un’iniziativa, sbagliata, tutta ai danni delle donne. La castrazione chimica, che peraltro non potrebbe che essere volontaria, non è lo strumento per reprimere e prevenire la violenza di genere e il leader del Carroccio lo sa benissimo. La raccolta delle firme non è che un’altra tappa della sua campagna elettorale finalizzata ad alimentare la paura e l’insicurezza delle persone. Oltre che con le pene certe, la violenza contro le donne si combatte facendo sentire le vittime più sicure anche nella denuncia, potenziando i centri antiviolenza, combattendo la mentalità maschilista, contribuendo a creare nel Paese un clima favorevole alla parità tra i generi, meno ostile e violento. La violenza contro le donne non si combatte con altra violenza”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione sul femminicidio.


Ne Parlano