“Sulla Siria è un bene che si lavori per il cessate il fuoco e la stabilizzazione dell’area, ma bisogna lavorare sul fronte internazionale e sulle Nazioni unite per una forza di interposizione che si vada a porre sul confine turco-siriano. Non è facile ma serve un’iniziativa innovativa per il rispetto delle zone di sicurezza e per i corridoi umanitari”. Lo ha detto il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri, intervenendo in aula nel dibattito sulle comunicazioni del ministro degli Esteri.
“Poi c’è la sicurezza dell’Europa e del nostro Paese – ha aggiunto – il tema dei foreign fighters va affrontato all’interno della Nato così come nell’Ue dobbiamo fare due riflessioni. 11 Paesi hanno bloccato la vendita delle armi, compreso il nostro, ma non è più possibile andare in ordine sparso, bisogna superare il tabù dell’Europa a 28 sulla politica estera per contare di più nel Medioriente e del Mediterraneo”.
“La politica estera deve diventare comunitaria -ha concluso Alfieri – Bisogna superare l’accordo di Dublino con una nuova visione sulla gestione dei rifugiati e della cooperazione allo sviluppo. E’ fondamentale che nell’Ue e nella Nato vi sia una nuova strategia sul Mediterraneo”.


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