“Un risultato disastroso, segno evidente di un doppio cortocircuito: aver alzato oltre ogni limite consentito il conflitto con l’Europa per poi sedersi al tavolo incapaci di negoziare alcunché.
Non a caso considerano una vittoria aver evitato la procedura d’infrazione mentre il vero vulnus sono le pesantissime clausole di salvaguardia che ipotecano in modo mai visto finora l’autonomia di manovra e l’agibilità dei prossimi anni. Valuteremo ovviamente riga per riga, sempre che ce ne sia data la possibilità considerando le variazioni che si susseguono di minuto in minuto ma la sensazione – rafforzata proprio da questo modo di procedere – è precisa e non lascia scampo. Acuita da un costante teatrino dello scaricabarile sui tecnici, segno evidente di un parterre politico improvvisato e raccogliticcio, per niente padrone della materia con nessuna capacità di visione.Il Paese pagherà a caro prezzo una manovra non orientata alla crescita né caratterizzata dagli  investimenti necessari, e questi sì avrebbero dovuto essere corposissimi, tali da sostenere il riequilibro debito/pil. Dove anche misure bandiera come reddito di cittadinanza e quota100 si riducono ad una pallidissima irriconoscibile copia di quello che è stato promesso e millantato per mesi. E dove scompare ogni idea di Mezzogiorno, depredato di risorse fondamentali volte allo sviluppo e alla coesione. Chi canta vittoria o non capisce o fa finta di non capire. Ed è grave che ad acuire questo disastro abbiano contribuito i presidenti di Camera e Senato corresponsabili dell’annientamento del Parlamento. Un fatto gravissimo, che finora non si era mai registrato nemmeno nei momenti più complicati e conflittuali della dinamica parlamentare”. Lo dichiara la senatrice del Pd Teresa Bellanova.


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