“Sfido chiunque, davanti alle anticipazioni Svimez di oggi, ad affermare che la situazione non è terribile. Siamo ben oltre il livello di guardia e lo certificano, dopo i dati Istat di ieri, quelli odierni relativi al Sud, per cui l’Osservatorio parla di spettro della recessione ma io temo che sia ancora più grave, e quelli sul doppio divario: il Mezzogiorno dal resto del Paese e il Paese dal resto dell’Europa. Questa doppia forbice dice senza smentite che nel momento in cui il Mezzogiorno ha smesso di crescere, l’intero sistema-Paese è andato in sofferenza. Il che dimostra quanto fosse necessario e urgente investire risorse e politiche per legare fortemente e organicamente ripresa del Mezzogiorno e crescita del sistema-Paese. Un ultimo dato: davanti a quel doppio gap anche le chimere di un’autonomia rafforzata che mette a rischio l’unità della Nazione si dimostrano appunto chimere. C’è sola una strada da riprendere con forza: centralità del Mezzogiorno, centralità di una azione di governo concentrata su investimenti, politiche industriali, politiche per l’innovazione e l’occupazione di qualità, rigenerazione territoriale fisica e sociale. Le priorità sono queste. Impedire che dal sud si ricominci ad emigrare in modo corposo e per forza, con la differenza che adesso ad andarsene sono soprattutto giovani donne e uomini formati in questo Paese e di cui il Paese avrebbe bisogno come il pane per invertire il trend. Come risponde il Governo a queste urgenze? A Conte e ai suoi questo sembra ancora un anno bellissimo?”.


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