“I gruppi di ALA e del M5S si sono alleati in Senato per affossare le richieste che da settimane i lavoratori delle autostrade avanzano, affinché sia corretta (solo corretta e non stravolta) la norma del codice degli appalti che mette a rischio centinaia di posti di lavoro”. Lo afferma il senatore del Pd Daniele Borioli, della commissione Lavori pubblici.
“La richiesta, – ricorda Borioli – consiste nel abbassare dall’80 al 60% la quota di affidamenti che i concessionari devono realizzare attraverso procedure di gara; una richiesta che peraltro coincide con i termini dell’intesa raggiunta dalle rappresentanze sindacali con il MIE e il MISE. Una soluzione rigettata in sede di conversione del decreto fiscale, anche per la debolezza con la quale il Governo ha sostenuto in quell’occasione gli impegni assunti. Ma nel corso della discussione svoltasi sulla legge di bilancio nella giornata di ieri, il gioco politico è venuto chiaramente allo scoperto. ALA e i 5S hanno alzato gli scudi anche contro la proposta del Governo di prorogare i termini dell’entrata in vigore del codice, in modo da poter approfondire meglio una soluzione del problema e nel frattempo mettere in sicurezza il lavoro. Non è ciò che i lavoratori chiedono, con buonissime ragioni che noi continueremmo a sostenere, ma almeno uno spiraglio di speranza. I richiami ai principi della concorrenza e della trasparenza, svolti dai due gruppi nell’occasione, sono destituiti di credibilità visto l’assenso o il blando dissenso da essi riservati a misure nettamente detonatore alle regole del codice degli appalti approvate nella nottata. Circa le responsabilità degli eventuali licenziamenti ognuno farà le proprie valutazioni”.
“È chiaro che ora, nel passaggio alla Camera- conclude Borioli – è indispensabile che il Governo mostri ben altra determinazione nell’affrontare una vicenda che dal piano delle regole astratte rischia di trasformarsi in un concretissimo esempio di macelleria sociale”.


Ne Parlano