“Serviva e in quali termini il decreto legge Carige? Serviva in questo momento? C’era una alternativa? Ci sono stati dei precedenti? A queste domande bisogna rispondere onestamente perché sul tema delle banche abbiamo assistito all’incendio della ragione, soprattutto nella scorsa legislatura”. Così il senatore Luciano D’Alfonso, capogruppo Pd in Commissione Finanze e Tesoro, intervenendo sul decreto Carige in Aula a Palazzo Madama.
“Riteniamo che non ci fosse altra iniziativa che quella che è stata assunta e per questo siamo favorevoli al voto di responsabilità. Banca Carige – ha continuato D’Alfonso – è una delle infrastrutture grazie alla quale si dovrà determinare la ripresa del volo della città di Genova, dopo la vicenda del Morandi che non ha riguardato solo il Ponte. Abbiamo ascoltato i Ministri Tria e Savona in Commissione Finanze, il dg di banca d’Italia Fabio Panetta, oltre ad alcune figure accademiche di rilievo e tutti ci hanno detto che questo decreto è la continuità del decreto sulle Banche della scorsa legislatura. Allora questo provvedimento serve, con queste caratteristiche, ma servirà anche che arrivi il mercato a farsi carico della rigenerazione di questa banca”.
“Dobbiamo fare in modo – ha sottolineato D’Alfonso – che il mercato produca la soluzione, sulla base di una normativa che facilita procedimenti di ingrandimento e di ristrutturazione rispetto allo scenario territoriale. Dobbiamo vigilare affinché non ci siano più le debolezze pagate e patite in passato. I risparmiatori devono essere risarciti”.
“Il concepito normativo del governo funzionava e il Parlamento lo ha saccheggiato per ragioni elettorali. Ma adesso – conclude D’Alfonso – evitiamo di metterci la polemica politica, la lettura ideologica, evitiamo di incendiare la ragione quando si tratta di salvaguardare istituzioni fondamentali per l’economia, per la società e per il futuro del Paese”.


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