“La Presidente del Senato ha dichiarato inammissibile un emendamento al Dl Agosto, a mia prima firma, che devolveva la gestione dei servizi ferroviari interregionali da Bologna al Brennero, passando per Verona, alla Regione Veneto.
La proposta era stata accolta da tutti i ministeri competenti, dalle Ferrovie dello Stato ed era stata votata favorevolmente dalla Commissione Bilancio del Senato, tanto che il Governo l’aveva inserita nel testo del maxiemendamento che dovevamo votare.
Ho un dubbio: non è che la Presidente, veneta peraltro, abbia voluto evitare che il merito di questa grande operazione devolutiva fosse attribuito al Pd Veneto? Se fosse così avrebbe agito come parte politica anziché mantenere il proprio ruolo di garanzia. E sarebbe grave!
Di fatto la Casellati ha impedito che le funzioni e i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi interregionali ferroviari per quella tratta ferroviaria, nonché i 95 milioni di euro necessari per gestirla, venissero consegnati alla Regione Veneto.
Considero quella decisione un danno vero alle prospettive di sviluppo della mobilità in Veneto e, soprattutto, a quelle di Verona. Potevamo giovarci di un servizio gestito dal territorio, invece la Presidente ha scelto di farlo gestire da Roma. Infatti, quel servizio ferroviario, che non rientra nel servizio di collegamento nazionale, è attualmente gestito da Trenitalia.
Ero e resto convinto che debbano essere le Regioni a gestire questi servizi secondo le esigenze del territorio cui sono strettamente connessi, posto la loro naturale complementarietà ai collegamenti regionali e comunque a quelli utilizzati dall’utenza pendolare.
Rinnoverò, in ogni caso, la proposta nella Legge di Bilancio, checché ne pensi la Casellati”. Così Vincenzo D’Arienzo, capogruppo Pd in commissione Lavori pubblici a Palazzo Madama.


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