“Anche se con imperdonabile ritardo, possiamo allinearci agli altri Paesi europei dando riconoscimento alla lingua dei segni italiana e alla LIS tattile. I diversi provvedimenti legislativi che hanno poi trovato una sintesi nel testo proposto dalla Commissione erano tutti finalizzati a migliorare le condizioni d’inclusione nella vita sociale delle persone con disabilità uditiva o sordocieche nel processo di normalizzazione delle attività, nella facilitazione all’accesso all’istruzione, al mondo del lavoro e nel rapporto con la pubblica amministrazione. Tutti questi principi sono diritti sanciti nella Carta costituzionale, per questo con il ddl che sarà approvato martedì prossimo si compie un passo di civiltà”. Lo afferma la senatrice del Pd Laura Fasiolo.
“Al mondo della scuola e della formazione è noto come gestire le diversità sia un’operazione complessa, difficile e meritevole di andare avanti. Per questo è molto positivo che, fermo restando l’insegnamento della lingua italiana parlata e scritta – spiega Fasiolo – il Miur voglia garantire l’accesso a percorsi educativi che, in base alla libera scelta degli studenti con disabilità uditiva in genere e sordociechi e delle loro famiglie, promuovano il bilinguismo tra la lingua italiana parlata e scritta e la LIS o, nel caso di studenti sordociechi, la comunicazione totale. In tutte le fasi, dalla culla alla fine della vita, viene garantito un diritto per chi non sente e per chi non sente e non vede, che deve essere fatto valere seriamente ed efficacemente, eliminando le barriere della comunicazione e includendo sempre, con una comunicazione gestuale o tattile, tecnologica e soprattutto umana chi vive nel silenzio e, a volte, nel silenzio e anche nel buio. A tal fine – conclude Fasiolo – credo che la formazione continua di professionisti qualificati sia fondamentale e indispensabile”.


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