“La notizia della scomparsa di Sergio Zavoli, che ho avuto l’onore di conoscere durante la mia prima legislatura al Senato e con il quale ho avuto spesso la possibilità e il piacere di confrontarmi, mi addolora molto.
Zavoli è stato un gigante del giornalismo, della cultura e della politica italiana. Presidente della Rai prima e della commissione di Vigilanza poi, Zavoli ha firmato programmi e inchieste che hanno fatto la storia del servizio pubblico. Penso in particolare a “Processo alla Tappa” sul Giro d’Italia che ha rivoluzionato il modo di raccontare lo sport, a “La Notte della Repubblica” sugli Anni di Piombo, al reportage “Viaggio nella scuola”. Tutti esempi, insieme a molti altri che si potrebbero citare, di giornalismo colto, approfondito, equilibrato ma mai neutrale rispetto a una precisa scelta di campo: quello dei valori della democrazia, della cultura, del sapere. Se la sua scomparsa lascia un vuoto enorme, la sua visione, la sua idea rispetto alla funzione, a ciò che deve essere e fare la più grande azienda culturale italiana, la Rai, dovranno continuare a ispirare chi oggi e in futuro avrà l’onere e l’onore di rappresentare il servizio pubblico e nelle istituzioni di sostenerne la sua vocazione più autentica. Occupare da oltre due anni il suo stesso ufficio in Senato mi ha sempre trasmesso orgoglio e un forte senso di responsabilita. Da oggi ancora di più”.


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