“I ragazzi non vanno lasciati soli, lo avevamo promesso a Novara nel febbraio 2014 assieme alla Ministra Valeria Fedeli, allora vice presidente del Senato, e a Paolo Picchio, papà di Carolina. Oggi possiamo dire di essere stati di parola”.
Così Elena Ferrara, prima firmataria della legge a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, commenta l’approvazione definitiva in quarta lettura dell’atteso provvedimento a tutela dei minori di questa mattina alla Camera dei Deputi.
“Sono felice che proprio oggi, giornata mondiale contro l’omofobia, il Parlamento abbia dimostrato di saper rispondere all’emergenza sociale del bullismo in internet attraverso un patto educativo nell’interesse delle nuove generazioni, perché sono loro che, nella vita come nella rete, hanno meno diritti di noi adulti”, continua la capogruppo Pd nella Commissione Istruzione e Cultura di Palazzo Madama.
Non a caso al centro del provvedimento c’è la scuola, primo ‘luogo’ dei ragazzi, sempre più connessi e, quindi, sempre più a rischio. “Da oggi hanno più strumenti – osserva la Senatrice novarese – grazie ai referenti in ogni scuola formati contro il cyberbullismo e alla possibilità di segnalare autonomamente i contenuti alle aziende new media, coinvolte assieme a tutti i soggetti preposti nel Tavolo interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che dovrà stendere e attuare il grande piano d’azione integrato a disposizione di tutte le agenzie educative, dalle famiglie agli istituti scolastici, dalle comunità reali alle community on line, perché anche nella dimensione virtuale le relazioni devono restare autentiche e sane”. La legge approvata in questa giornata, dedicata a tutte le vittime di bullismo online è nata da un’indagine conoscitiva in Commissione Diritti umani.
“Ringrazio i presidenti di Camera e Senato oltre ai membri del Governo, e tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato” ha concluso Ferrara prima di essere ricevuta dalla Presidente Laura Boldrini con Paolo Picchio e Paolo Beni, relatore alla Camera del disegno di legge.


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