“Dopo mesi di chiacchiere, abbiamo la possibilità di tagliare la testa al toro: dire una parola chiara e definitiva sul miliardo e 600 milioni di euro che il governo ha sottratto al bando periferie. Un tratto di penna che fa piazza pulita di migliaia di progetti di 326 comuni italiani, finalizzati a riqualificare, recuperare e mettere in sicurezza le periferie italiane. Progetti che riguardano la qualità della vita di 20 milioni di persone. Il governo vuole alimentare il disagio sociale per trarne lucro dal punto di vista elettorale? Per questo la maggioranza caccia i sindaci dall’Aula?”. Lo ha detto il senatore Andrea Ferrazzi, capogruppo del Pd nella Commissione Territorio e Ambiente, illustrando al Senato la mozione del Pd sul bando periferie.

“Vogliamo fare chiarezza anche su molte cose dette a vanvera – prosegue Ferrazzi – Il governo ha detto ai comuni che possono usare gli avanzi di bilancio per continuare a finanziare i progetti, cioè soldi già nei bilanci degli enti locali e comunque insufficienti. Il governo ha detto che il decreto di finanziamento era stato giudicato incostituzionale. Falso anche questo: sarebbe bastata una riunione della conferenza delle Regioni per ristabilire la costituzionalità della parte non in regola, relativa a 800 milioni sui più di 2,8 miliardi del totale. Soprattutto, nessuno ripeta in quest’aula che le risorse saranno forse reperite nella manovra di bilancio. Di cosa parliamo? Il 33% dei comuni ha già avviato le procedure di gara, il 9% ha aperto i cantieri, innumerevoli hanno impegnato il 20% delle risorse. Il voto su questa mozione chiarisce le cose: chi vota contro è contro i comuni italiani”.

 

Roma, 9 ottobre 2018


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