La ministra Anna Finocchiaro, in un articolo pubblicato su Huffington Post, identifica nella “perdita di nesso” uno dei fattori che alimentano la paura sociale, che si è tradotta alle recenti elezioni nel voto per M5S e Lega. “Il fatto cioè – spiega Finocchiaro – che si siano lacerati tutti quei legami che rendevano la condizione umana, specie le esistenze più difficili e faticose, inserita in una rete di legami che davano a ciascuno l’idea di essere comunque parte di qualcosa di più vasto, e dunque di più forte, e che rendevano dotata di un senso riconosciuto l’esperienza di ciascuno”. “Il risultato è che sia la solitudine – troppo spesso – il segno della vita di moltitudini di persone. È il trionfo dell’individualismo ‘debole’, del ‘devo fare da solo’, del rancore e della rabbia, della paura. Il M5S ha offerto alcune soluzioni. A mio avviso sbagliate, inefficienti, ma che assecondano quella condizione e quei sentimenti. Pensate solo alla possibilità di credere (anche se non è vero) che ‘uno vale uno’, che cioè se clicchi sul tasto il tuo parere vale tanto quanto quello di chiunque altro, anche se non è filtrato da alcuna riflessione, o da alcuna competenza. La possibilità di esprimere la tua potenza, in un illusorio egualitarismo, sorpassa in quel soggetto ogni osservazione critica sul fatto che, come abbiamo già mille volte visto, quello che pensi conterà zero, se il capo del Movimento, Grillo o Casaleggio o chiunque sia, la pensa diversamente”. “Ciascuno è disperatamente solo – conclude la ministra – impaniato dall’illusione. In qualche modo questo ha inciso sullo stesso nobile principio della democrazia diretta, che è stato mal inteso come gerarchicamente sovraordinato e generalmente sostitutivo degli strumenti di democrazia rappresentativa. Io partirei da qui, dalla categoria, forse non politica, della solitudine, dall’assenza di legame e dalla conseguente perdita di senso della propria esistenza per ricominciare a tessere. Credo che un enorme lavoro politico, dunque, ci attenda”.


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