“Salvini ha scelto di invertire l’ordine delle azioni da compiere per risolvere l’emergenza migranti.
Respingere la nave Aquarius, con oltre 600 persone a bordo, violando le convenzioni internazionali e anche i limiti dell’umanità è stato un gesto elettorale che rimanda il problema di qualche settimana, causando solo ulteriori difficoltà.
Se fosse stato un bravo governante, Salvini avrebbe fatto ben altro: si sarebbe seduto ai tavoli europei e avrebbe chiesto di procedere verso l’attuazione di ciò che già è previsto nel trattato di Lisbona. Avrebbe proposto di lavorare insieme e al meglio a una politica comune dell’immigrazione, che porti al diritto di asilo europeo, ad una gestione europea dei rimpatri e degli accordi con i Paesi di partenza, anche tramite il rafforzamento dei poteri e delle competenze dell’agenzia Frontex.
Salvini non voleva risolvere il problema, ma renderlo ancora più complesso. Non si può invocare più Europa a giorni alterni, solo quando fa comodo, ma non lavorare per migliorarla dall’interno. Serve più Europa sempre e noi su questo non abbiammo tentennamenti, questo è il nostro orizzonte. Salvini non accusi le istituzioni europee ma se la prenda con quel pezzo di Europa governata dal gruppo di Visegrad e dal suo amico Orban. Ha ragione Timmermans, l’Italia è stata lasciata sola, ma non dalle istituzioni europee ma da quei Paesi che piacciono tanto alla Lega”.
A dichiararlo sono i senatori Pd Nadia Ginetti e Gianni Pittella.


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