“Siamo entrati nella legislatura in piena recessione, con la lancetta del pil che segnava -3%, e in procedura di infrazione europea per deficit eccessivo. La chiudiamo con il pil a +1,5 (4 punti e mezzo in più) e il deficit dimezzato a 1,6; nel frattempo si sono creati un milione di posti di lavoro, la produzione industriale vola e la bilancia commerciale ha l’attivo più grande d’Europa dopo la Germania”. Lo scrive il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini, presidente della V Commissione di Palazzo Madama, in un articolo apparso oggi su Democratica a commento della manovra di bilancio.

“C’è un punto invece – sottolinea l’esponente Pd – sul quale la manovra è carente ed è quello delle politiche a favore della famiglia e della natalità: una lacuna tanto più evidente, se si considera che quella demografica è ormai diventata una vera e propria emergenza nazionale. Questa lacuna va colmata e può essere colmata nel corso dell’esame parlamentare. Ad una precisa condizione: che si concentrino su questo obiettivo tutte le (poche) risorse disponibili e si sconfigga – spiega Tonini – la tentazione di disperderle in mille rivoli, o di destinarle a obiettivi sbagliati, come quello di rimettere in discussione i capisaldi della riforma Fornero, a cominciare dall’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. L’obiettivo sacrosanto di consentire l’uscita anticipata dal lavoro a chi svolge mansioni particolarmente gravose e usuranti può e deve essere perseguito attraverso l’istituto dell’Ape sociale e non attraverso il cambiamento delle regole per tutti. Una via, questa seconda, – conclude il presidente della Commissione bilancio di Palazzo Madama – che rischia di compromettere un bene sociale indisponibile, come la solidità e la sostenibilità del nostro sistema previdenziale “.


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