“Mentre si affanna a svilire i dati di crescita dell’occupazione appena diffusi dall’Istat, il ministro Di Maio baratta il Jobsact con un decreto Dignità che già in partenza esclude almeno 3 milioni di lavoratori delle imprese fornitrici della pubblica amministrazione. Sono i lavoratori e le lavoratrici per cui è indispensabile l’introduzione di un salario minimo orario stabilito per legge e coerente con l’articolo 36 della Costituzione, lo stesso articolo che in campagna elettorale Di Maio e i parlamentari del M5S invocavano e postavano in ogni dove. E adesso che sono al governo, dolosamente se lo dimenticano”. Così il senatore del Pd Mauro Laus ha concluso il suo intervento nella discussione generale sulla conversione in legge del decreto che consente per il 2018 il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga nelle aree industriali complesse.
“Il ministro Di Maio con una mano si dà pacche sulle spalle per il raggiungimento di risultati non suoi, vedi la vicenda della Tim, ma (c’è da scommetterci) presto anche per il decreto che stiamo convertendo, e con l’altra mano punta l’indice contro il Jobsact, promettendo di smantellarlo alla svelta. Logica vorrebbe – ha concluso Laus – che invece di affannarsi a smantellare, si preoccupasse di trovare il modo per mettere al sicuro quei nuovi posti, un modo per stabilizzarli, così da passare alla fase due e invertire progressivamente il rapporto tra lavoro precario e lavoro stabile”.


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