Andrea Marcucci, lei è capogruppo del Pd al Senato: dopo neanche due mesi il governo rischia già una crisi?
«Non serve soffiare sul fuoco, ma neppure esagerare la portata del confronto in atto. Non credo affatto sia la vigilia di una crisi. Certo, più buon senso da parte di tutti i partitinon guasterebbe».
Di Maio e Renzi vi accusa- no di avercela con le partite Iva…
«Rubo il giudizio da un senatore del mio gruppo, Tommaso Nannicini: “Se si deciderà di abolire il regime forfettario per tornare all`analitico, si fa un passo indietro”. Le partite Iva hanno bisogno di semplificazioni, come succede con il regime forfettario. Non possiamo dire a chi ha aperto una partita Iva una settimana fa, che tra due mesi cambia di nuovo tutto».
Sono accettabili le condizioni MS5 sulla manovra?
«Aspettiamo il vertice: se c`è l`accordo di tutta la maggioranza, si possono anche valutare provvedimenti migliorativi. Serve concordia, non pugni da sbattere sul tavolo».
Siete il partito delle tasse come ha detto la Boschi?
«Ho trovato gratuita la polemica aperta dalla Boschi, che comunque mi sembra sia stata subito corretta. Quindi eviterei anche di enfatizzare una caduta di stile. Siamo il partito che ha evitato l`aumento dell`Iva e quello che vuole investire più risorse sul cuneo fiscale. Questa è la realtà, il resto sono schermaglie propagandistiche».
Rischiate il bis del 2012, quando il Pd sosteneva Monti insieme a Fi, ma Berlusconi si smarcava ogni giorno e a voi toccava difendere il governo?
«È un paragone che non mi sembra calzante. Certo il Pd deve entrare in partita con più coraggio e determinazione. Non ci sono solo i cavalli di battaglia dei 5 Stelle, è arrivato il momento di proporre anche i nostri».
Lei sdrammatizza, ma Orlando e Franceschini hanno evocato la crisi...
«Ho apprezzato le parole del capo delegazione del Pd (Franceschini, ndr). Rispetto al governo, tutti conoscevamo le “regole di ingaggio” e tutti abbiamo deciso di andare avanti lo stesso. Deve prevalere la convinzione che alla fine saremo tutti giudicati sull`efficacia delle cose che farà questo governo, non sulle intemperanze. Sono cose che Franceschini dice da un po`, ma che anche Renzi ha ribadito con nettezza. La discussione ci aiuta, le liti no».
Pensa che l`obiettivo di Renzi e Di Maio sia sostituire il premier, come dicono i rumors?
«Non andiamo dietro a schemi futuribili. Come ogni governo, anche quello di Conte, si dovrà misurare con le difficoltà e i problemi di ogni giorno. Poi tireremo le somme. Succede sempre così, nessun governo ha mai la certezza di chiudere la legislatura. Chiedo responsabilità a tutti, ogni partito può determinare la crisi di governo in qualsiasi momento. Giochiamo a carte scoperte, ed evitiamo il logoramento progressivo, una dellepeggiori caratteristiche del governo Conte-Salvini».


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