“Il governo non fa nessuna retromarcia sulle indegne marchette elettorali inserite da una manina nel decreto che deve aiutare la popolazione di Genova a risollevarsi dopo il drammatico crollo del Ponte Morandi. C’era un treno in corsa per Genova e lo hanno rallentato, caricandolo di porcherie indegne”. Lo dichiara in una nota il capogruppo Pd in commissione lavori pubblici, senatore Salvatore Margiotta.
“Hanno deciso – prosegue Margiotta – di autorizzare un condono tombale in un’isola a rischio sismico e dissesto idrogeologico nonostante i drammi di questi giorni causati dal maltempo, suggerissero una decisa marcia indietro. Crollano case abusive, muoiono le persone e si autorizza una sanatoria di questa portata solo per saldare la cambiale elettorale di Luigi Di Maio? Nella scorsa legislatura i pentastellati si dipingevano le mani nere contro il petrolio che inquina, chiedendo di interrompere le trivellazioni che reggono parte dell’economia lucana e, oggi, accettano di votare una misura che aumenta le quantità di idrocarburi, diossine, cromo e arsenico nei fanghi che verranno scaricati nei campi dove si coltiva ciò che arriva sulle nostre tavole. Sono bastati due mesi al potere per dimenticarsi cinque anni di battaglie ambientaliste e accettare, senza colpo ferire, di avvelenare gli italiani”.


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