“Questo provvedimento è un atto di grande responsabilità da parte del Governo e del Parlamento, un atto di presa in cura e di difesa del sostegno a un diritto costituzionale quale il diritto alla salute. La scienza e la libertà della ricerca scientifica sono il motore dello sviluppo della società e oggi più che mai va detto in modo molto chiaro che la scienza è il primo forte antidoto ai venti della demagogia”. Lo afferma la senatrice Donella Mattesini, della commissione sanità e capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e adolescenza, intervenendo in Aula su decreto Vaccini.
“Dovere della politica – sottolinea – è dare risposte al diritto dei cittadini (quindi di tutti noi) di avere gli strumenti del controllo, della trasparenza dei dati, della certezza della sicurezza delle cure, quindi anche di quelle vaccinali. E questo provvedimento  da  risposte a questi temi: dall’Anagrafe vaccinale al rafforzamento della farmacovigilanza, alla formazione delle professioni sanitarie, educative e dell’istruzione in collaborazione con i medici di medicina generale, pediatri e farmacisti del territorio. All’interno delle scuole questo sarà fatto anche coinvolgendo i genitori, le loro associazioni, nonché le associazioni delle categorie sanitarie. Si tratta di sostenere la genitorialità anche sul tema della prevenzione e della cultura della vaccinazione fin dal momento in cui una coppia sceglie di avere un figlio. Qui svolgeranno un ruolo attivo i consultori familiari per un accompagnamento e una presa in carico individualizzata a partire da un percorso che rassicuri i genitori sulla certezza delle cure, ricordando che i vaccini sono ad oggi il farmaco più sicuro. In questo ambito è necessario garantire i diritti dei minori e soprattutto riconoscere, valutare e sostenere il diritto alla salute, che è un diritto individuale e un diritto collettivo”.
“Nostro compito – conclude Mattesini –  è valorizzare la capacità individuale delle persone di esigere i propri diritti, ma sapendoli collegare a una responsabilità collettiva, perché solo se c’è coesione sociale, solo se queste due cose convivono, potremo essere capaci di rispondere ai mille problemi che ha questo nostro Paese”.


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