“Voteremo con convinzione contro le mozioni in discussione oggi. Lo faremo per ragioni di merito e di metodo.

È evidente il tentativo delle opposizioni di usare un tema tanto importante e tanto delicato come quello della giustizia per provare a far cadere il governo scommettendo sulle differenze che convivono in una maggioranza di coalizione. La strumentalità di tutto ciò è evidente ma noi non siamo come quelli che aboliscono la prescrizione stando in maggioranza e quando vanno all’opposizione gridano allo scandalo e vogliono reintrodurla, nè come quelli per cui dire tutti dentro o tutti fuori è uguale se serve ad indebolire il governo. Per noi una opposizione che in questo momento, tanto grave e difficile per il Paese sceglie questa strada, la strada delle sfiducia individuali prima al ministro dell’Economia e ora a quello della Giustizia, è una opposizione senza argomenti.

Ma anche sul merito non sono condivisibili le mozioni in discussione. Non c’è stato nessuno svuota carceri, nessun rilascio degli autori delle rivolte che ci sono state. Col Cura Italia abbiamo dato la possibilità, a chi aveva meno di 18 mesi da scontare, di andare ai domiciliari con il controllo dei dispositivi elettronici e allungato le licenze per chi già lavorava fuori dal carcere.

Speravo poi che nessuno potesse usare strumentalmente una telefonata di un magistrato ad una trasmissione televisiva per giustificare un atto parlamentare importante come quello della sfiducia ad un ministro, ma invece è successo! Su questo non abbiamo ragione di dubitare delle risposte date più volte dal ministro anche in quest’aula.

Mentre certamente grave e preoccupante è stata la messa in detenzione domiciliare di troppi detenuti condannati o sotto processo per reati di mafia. Non c’è stata nessuna nuova norma del governo che abbia consentito quelle scarcerazioni, ma certamente ci sono stati problemi gravi nel funzionamento del Dap e responsabilità di chi lo dirigeva: non si è saputo garantire il rapporto con le direzioni antimafia e non si sono predisposte soluzioni che evitassero la detenzione domiciliare per questi detenuti senza compromettere la loro salute.

Detto questo, le chiedo, signor ministro, di cogliere oggi l’occasione per aprire una discussione in maggioranza e nel Paese per cercare soluzioni ai grandi problemi della giustizia, trovando una sintesi tra le diverse culture politiche che hanno dato vita a questa maggioranza. Lei è stato ministro anche nel governo precedente, si è intestato provvedimenti che noi non abbiamo condiviso, insieme alla Lega ha votato lo ‘spazzacorrotti’ e con la Lega, che leggo essersene dimenticata, ha abolito la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Col precedente governo ha buttato il lavoro del suo predecessore sulla riforma delle carceri e sulla riforma del processo.

È chiaro a tutti che oggi lei è ministro di un governo diverso e che la discontinuità con quello precedente deve essere maggiore di quanto sia stata finora”


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