“Anch’io mi chiedo se lo strumento della legge annuale si sia rivelato adatto a promuovere la politica della Concorrenza. E azzardo una risposta: no, non si è rivelato adatto. La storia ci dice che le decisioni più ambiziose in questa materia sono venute ben prima del 2009, quando venne deciso l’obbligo della legge annuale”, così Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, intervenendo oggi in aula a palazzo Madama sul Ddl Concorrenza, che però aggiunge, “Se è vero che questa legge vale l’1% del Pil, la si approvi al più presto. Io non sono così ottimista, non credo che abbia questo effetto, ma dico: Camera e Senato hanno fatto un lavoro, votiamola qui a palazzo Madama. E chiediamo ai colleghi della Camera di fare altrettanto”.
Secondo il presidente Mucchetti: “Non possiamo dimenticare le timidezze. Ci sono state anche quelle. Timidezze, per dire, sulle concessioni autostradali e sul claw back dei miglioramenti in sede tariffaria. Timidezze sul duopolio Rai-Mediaset che verrà attenuato non dalla lungimiranza del legislatore, ma dall’evoluzione tecnologica del Web. Sottolineo la debolezza politica dei governi di fronte alla sistematica elusione fiscale degli Over The Top che genera gravi distorsioni della concorrenza in settori strategici come la distribuzione di beni e servizi, la gestione delle informazioni e la pubblicità, settori nei quali operano altre imprese, spesso italiane, che le imposte le pagano”.
“Personalmente – aggiunge Mucchetti – in taluni punti il ddl andrebbe modificato. Alludo, per fare solo un esempio, al superamento del regime della maggior tutela nel servizio elettrico: senza un tetto antitrust e senza aste con regimi di prezzo cost oriented, rischiamo di cristallizzare in capo all’Enel e in regime di libertà di prezzo l’85% dei clienti che oggi l’Enel serve per conto dell’Acquirente unico a prezzi da sempre inferiori a quelli cosiddetti liberi. Questi clienti, vorrei essere chiaro, non sono oggi clienti dell’Enel e degli altri soggetti che esercitano il servizio di vendita per conto dell’Acquirente unico, ma lo diventeranno domani per inerzia”, conclude il senatore del Pd.


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