“Salvini non agì per ragion di Stato ma per una ben più bassa ragion di partito, visto che è allergico allo Stato di diritto. E non c’è alcuna ragione per cui il corso della Giustizia debba essere bloccato. Il senatore Salvini dovrebbe sentirsi contento di essere trattato come un qualsiasi cittadino invece di tirarci tossine politiche. Capisco le difficoltà di Salvini a capire la differenza tra ragion di Stato e di partito, ma noi crediamo che questa differenza sia netta e che si sia computo un eccesso e un abuso e non vediamo nessuna ragione nel merito perchè questo procedimento non debba andare avanti”. Così Dario Parrini nell’intervento in aula al Senato sul caso Gregoretti. “Siamo rimasti, come gruppo Pd, piuttosto stupiti dalla relazione della senatrice Stefani non tanto perchè è appiattita sul dibattito voluto dal presidente della Giunta, ma perchè si accusa la maggioranza di governo di aver politicizzato la vicenda. Viene da ridere. Noi abbiamo politicizzato? Se c’è qualcuno che ha politicizzato lo dobbiamo cecare dove siede l’ex ministro dell’Interno e il presidente della Giunta”. “Si sono commesse forzature e giravolte – ha concluso il senatore Parrini – che il Pd ha condannato e che oggi non considera meno gravi, poiché sono stati violati doveri di terzietà sacri”.


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