L’istituzione di un assegno unico per i figli a carico e di una dote unica per l’acquisto di beni e servizi per l’infanzia. E’ questo, in sintesi, il contenuto della proposta di legge presentata oggi dal Pd in conferenza stampa a Montecitorio, con l’intenzione dichiarata di sfidare la maggioranza e il governo sul terreno della concretezza e di confrontarsi sul merito delle misure da introdurre per il sostegno alla famiglia e alla natalita’. “Quella di oggi – ha spiegato il capogruppo a Montecitorio Graziano Delrio – non e’ una misura contro la poverta’, ma mira a potenziare il sostegno alle famiglie con figli e a invogliare a farne chi non ne ha. Le famiglie – ha proseguito – non hanno sostegno stabile e serio. Altri paesi europei sono riusciti a invertire la caduta demografica. La denatalita’ e’ una malattia del nostro paese. Questa proposta mette a sistema una serie di proposte che abbiamo fatto in questi ultimi anni. Il Pd – ha spiegato – ha un’agenda sociale, che non guarda alle polemiche e agli annunci ma ai bisogni. Quanto sia urgente un’agenda sociale lo dicono i dati Istat”.

Gli ha fatto eco il collega di Palazzo Madama Andrea Marcucci: “Questa proposta e’ la conseguenza della presa di coscienza di quali sono i problemi del paese, facendo delle proposte che sono anche suggerimento. Dall’altra parte c’e’ un decreto che e’ stato fatto ieri con i criteri d’urgenza, che io non vedo, perche’ l’urgenza la vedo su queste cose. Dobbiamo dare delle risposte e sono proposte sostenibili”. Nel merito, le misure che il Pd vorrebbe introdurre comporterebbero un costo circa 30 miliardi di euro, che aumenterebbe di 10 miliardi la spesa attualmente sostenuta dallo Stato per il sostegno a nascite e genitorialita’. L’assegno unico assorbirebbe e sostituirebbe sette misure gia’ esistenti, razionalizzandole, mentre la dote unica ne accorperebbe tre. Per quanto riguarda l’assegno, il suo importo sarebbe di fino a 240 euro al mese per ogni figlio minorenne, fino a 80 per i figli di eta’ compresa tra i 18 e i 26 anni e sarebbero maggiorati per i figli con disabilita’. La dote, invece, sarebbe di 400 euro per bambini fino a tre anni con un importo che si riduce progressivamente dai tre ai 14 anni. La platea dei beneficiari sarebbe costituita dalla grande maggioranza delle famiglie con figli a carico, come hanno spiegato Stefano Lepri e Tommaso Nannicini: “solo i ricchi saranno esclusi”, ha detto Lepri, mentre Nannicini ha sottolineato che “piu’ della meta’ delle risorse che mobilitiamo andrebbe al 20 per cento di contribuenti piu’ poveri”.

Rivendico l’alternativa politico-culturale che attraversa le nostre proposte – ha detto il segretario reggente del Pd Maurizio Martina – che sono proposte piu’ eque e piu’ realistiche, che danno la misura della realizzabilita’, di interventi realistici e non propagandistici. Questa proposta e’ figlia di un percorso con le associazioni costruito dal Pd. La portiamo all’attenzione del governo e della maggioranza, sfidandoli. Se sono in condizione di discutere in queste aule – ha concluso – noi ci siamo. Se l’obiettivo e’ essere concreti noi battiamo la maggioranza”.