“Stiamo vivendo una gravissima emergenza sanitaria economica e sociale che pretende una comune forte coraggiosa risposta europea.
Anni addietro in coincidenza con la crisi finanziaria del 2008 presentammo una Dichiarazione scritta al Parlamento europeo dal titolo “Eurobond, nuova strategia per la crescita”, con la quale chiedevamo alle Istituzioni europee di dare nuovi strumenti, e quindi nuovo impulso, agli investimenti strategici europei con priorità a quelli indirizzati all’ambito della delle energie alternative, nella ricerca e sviluppo, innovazione, capitale umano, reti trans europee di trasporto, banda larga.

Uno strumento del genere avrebbe ancor più oggi degli incontestabili vantaggi. La proposta di utilizzare gli Eurobond come strumento finanziario addizionale volto a sostenere la politica di investimenti pubblici infrastrutturali, affonda le sue radici nello storico “Piano Delors” concepito tra il 1993 e il 1994. Una proposta avanzata poi a più riprese, seppur con formulazioni differenti, dai ministri di molti paesi membri. Tutti noi abbiamo pensato agli eurobond come a fonti addizionali di finanziamento al di fuori del bilancio degli Stati membri che possano finanziare iniziative europee di carattere strategico.

Innanzitutto a differenza delle altre fonti di finanziamento comunitario come la risorsa Iva, o il prodotto nazionale lordo, gli EuroBond non presentano un legame “nazionale” evidente. Caratteristica quest’ultima che li esclude dalle battaglie tra i Paesi europei sui saldi netti. Considerando che la sottoscrizione degli EuroBond è volontaria, il loro utilizzo permetterebbe di effettuare di volta in volta una sorta di “test di mercato” dell’iniziativa europea che finanziano. In pratica servirebbero anche da “cartina di tornasole” rispetto alla qualità dei progetti proposti dall’Unione europea.

Non si tratterebbe di introdurre una nuova “tassa europea”. Non sarebbero, infatti, i contribuenti ad essere interessati da tale operazione, ma i risparmiatori. La durezza della nuova crisi ci deve far riflettere. Senza coraggio e leadership l’orizzonte europeo appare senza speranza ,destinato ad alimentare rancori ed incomprensioni. Confidiamo nella vostra visione che si regge su comuni valori per rilanciare oggi il progetto europeo di integrazione dando vita ad una vera comunità politica . Senza solidarietà non c’è Europa. Senza difesa delle nostre economie vengono meno le ragioni della Unione Europea”. Così in una nota il senatore dem Gianni Pittella e Mario Mauro, già vicepresidenti del Parlamento europeo, si rivolgono ai leader europei chiedendo l’utilizzo degli eurobond come strumenti finanziario per rispondere alla crisi.


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