“Le elezioni regionali segnano una vittoria politica del Partito Democratico e una ragione di consolidamento del governo nazionale. Il PD si mostra capace di essere al contempo unito e plurale e dotato di una classe dirigente radicata e di cultura riformista. La prova del governo premia la qualità dei presidenti uscenti, a volte persino con numeri straordinari”. Lo dichiara il sen. Gianni Pittella, vicepresidente del gruppo Pd.
“Il governo Conte – prosegue – ne esce politicamente più solido ma anche chiamato alla grande sfida per la ripresa dello sviluppo e del lavoro, anche attraverso l’uso lungimirante delle ingenti risorse europee. Sul referendum, invece, rimango convinto delle ragioni del parlamentarismo e della cultura democratica liberale che mi hanno indotto a una battaglia limpida per il No. Resto convinto che i problemi del bicameralismo perfetto e della distanza tra elettori ed elettori siano immutati. Solo separare le Camere per funzioni e approvare una legge elettorale (preferenze o collegi) che restituisca ai cittadini il potere di decidere i propri rappresentanti possono dare una risposta vera e non demagogica alle grandi questioni di legittimazione ed efficienza del sistema politico”.
“Ne è consapevole il nostro segretario Zingaretti, di cui ho apprezzato le dichiarazioni ove ribadisce che bisognerà dare rappresentanza alle tante buone ragioni del No – conclude Pittella – Infine, il voto referendario ci consegna una lezione e una responsabilità. Soprattutto al Sud, il distacco, o peggio l’astio inveterato nei confronti della politica e della classe dirigente è ancora fortissimo. Siamo tutti chiamati a rimettere al centro i bisogni reali delle persone e la buona politica come unico antidoto alla furia iconoclasta e antipolitica”.


Ne Parlano