“L’Europa e l’Italia le facciamo ripartire soltanto se mettiamo la questione sociale al centro. E la questione meridionale è questione sociale per eccellenza, non un problema razziale o etnico, come i fascio-leghisti sostengono. Certi discorsi grevi e volgari che hanno caratterizzato il dibattito Nord-Sud in Italia, vengono sviluppati ora sul piano europeo. Con l’Italia a giocare il ruolo del terrone sfaticato. Per questo proprio il punto di osservazione meridionalista, di chi ha decostruito quel discorso razzista, può essere l’orizzonte dirimente per inquadrare e risolvere il problema”. Lo dice Gianni Pittella autore del libro “Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Per una politica autentica e appassionata”, edito da Rubbettino, presentato oggi al Senato della Repubblica. All’incontro hanno partecipato Giovanni Legnini, Vicepresidente del CSM, Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, già Ministro per i rapporti col Parlamento, Mario De Pizzo, giornalista Rai.
“Si vuol capire – ha detto Pittella – che esiste una questione sociale in Italia? E che da questa questione sociale derivano il rancore, la rabbia, l’odio verso il diverso. Ma come può la gente essere favorevole a schedare i Rom? C’e qualcosa che non torna. C’é una tale condizione sociale che porta il cittadino ad appoggiare queste tesi e Salvini piu la dice grossa e più viene sostenuto. Ripartiamo dalla nostra gente, dal nostro popolo e dai loro bisogni”, conclude Pittella.


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