Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina e i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci, insieme ai parlamentari democratici Elena Carnevali e Tommaso Nannicini, presentano la proposta di legge del Partito democratico per potenziare ed estendere il reddito di inclusione, introdotto nel 2017 dal governo Gentiloni.

Con la legge delega n. 33 del 2017, attuata dal decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017, è stato introdotto il Reddito di inclusione: l’Italia si è così dotata della prima misura nazionale di carattere strutturale per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale nella storia repubblicana. Il Reddito di inclusione è in vigore dal 1 gennaio 2018, ma il percorso dei governi a guida Pd sul contrasto alla povertà inizia prima (chi ci accusa di averlo fatto solo all’ultimo minuto si appiglia a elementi formalistici e ignora il percorso di attuazione seguito nel corso dell’ultima legislatura). Già con la legge di bilancio per il 2016, il governo Renzi ha stanziato 1 miliardo di risorse strutturali per la sperimentazione del Sia (Sostegno per l’inclusione attiva), l’antesignano del Reddito di inclusione su cui è stata condotta la prima sperimentazione, e ha fatto partire (con un collegato alla Legge di bilancio) il percorso della legge delega che ha portato al Reddito di inclusione.
Un percorso graduale quindi ma l’opposto di quello proposto dal governo Conte! 5 Stelle e Lega promettono due miliardi per un fantomatico rafforzamento dei centri per l’impiego, poi si vedrà. Il nostro governo ha stanziato subito 1 miliardo strutturale per la garanzia del reddito delle famiglie sotto la soglia di povertà (privilegiando inizialmente quelle con minori a carico) e ha creato la cornice legislativa unica dove sarebbero poi confluite le risorse ulteriori stanziate con le leggi di bilancio per il 2017 e per il 2018. Un disegno organico fin dall’inizio che si è poi arricchito di ulteriori miliardi (sempre strutturali) e strumenti attuativi.
Dal 1 luglio 2018, con il venir meno dei requisiti familiari (figli minori, gravidanza, disabilità, ecc.) il Reddito di inclusione diventa compiutamente universale in linea con il suo disegno originario. L’unico requisito per accedervi è quello di essere al di sotto di una soglia di reddito e patrimonio.

Nello specifico, il reddito di inclusione si articola in due strumenti.
1. Sostegno al reddito: un beneficio economico erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta Rei) sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare.
2. Servizi alla famiglia: un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa predisposto con il supporto dei servizi sociali del comune che operano in rete con gli altri servizi territoriali e con il terzo settore.


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