“Oggi approviamo un disegno di legge ambizioso, che riforma tanti settori. Segnalo due lacune, che sarebbe stato necessario colmare modificando il testo nell’Aula del Senato, con l’approvazione degli emendamenti che avevamo presentato. Così non è stato e ora confido nell’impegno assunto dal governo nel passaggio del provvedimento alla Camera”. Lo dice la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd nella Commissione Ecomafie, intervenuta nell’Aula del Senato.

“Mi riferisco in particolare – spiega Puppato – alla mancata introduzione nella semplificazione dei sistemi di distribuzione chiusi di energia elettrica da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento. Abbiamo perso un’occasione, ma attendiamo gli sviluppi di un decreto legge che dovrebbe uscire a giorni sull’intero comparto energia. L’altra occasione mancata riguarda il settore assicurativo, in cui pure sono state introdotte tante innovazioni, ma è stato commesso un errore che dovremo correggere in fretta, soprattutto di lasciare scoperti gli assicurati nel delicatissimo settore danni, sia RCT che per i contratti salute in generale. In questi giorni, infatti, i contratti claim’s Made assicurativi relativi alla sanità sono stati sonoramente bocciati dalla Corte di Cassazione, ritenendoli capaci di porre ‘in condizione di indeterminata e non controllabile soggezione ex art. 1322 2′ comma del codice civile, il cliente, notoriamente parte debole, ovvero creando un ingiusto e sproporzionato vantaggio dell’assicuratore’. Lo stesso risultato rischia di ottenere la cancellazione del tacito rinnovo dei contratti annuali per il ramo danni. E’ infatti incomprensibile come mai si mantenga il tacito rinnovo per i contratti pluriennali anche decennali, veri cappi al collo dei cittadini e si cancelli il tacito rinnovo in contratti annuali, che grazie a questa formula possono continuare a godere di benefici di tutela quali: l’impossibilità di incrementare il premio per il cliente, l’aggravio di franchigie e scoperti qualora il rischio si aggravi nel corso dell’anno, nonché lo stesso rifiuto di rinnovo successivo. L’Italia è peraltro l’unico paese in Europa ad aver scelto questo modello. Rasserena – conclude Puppato –  la decisa presa di posizione dei relatori, e in particolare del collega Tomaselli, che chiede si intervenga per evitare questo errore e il Governo con il Mise e i sottosegretari Pizzetti e Finocchiaro che hanno preso a cuore questa modifica necessaria”.