“Domani approveremo un nuovo regolamento del Senato. Si tratta di una riforma che faciliterà il confronto all’interno di un sistema politico per la prima volta tripolare anche se nella propria applicazione dovrà tener conto del recente passaggio da una legge ad impianto maggioritario ad una prevalentemente proporzionale. Si tratta di un regolamento che valorizza il lavoro delle commissioni. Un obiettivo sempre auspicato ma fino ad ora mai realizzato”. Lo afferma il senatore del Pd Francesco Russo, segretario d’Aula del Pd.

“Il criterio dell’assegnazione dei disegni di legge di norma in sede deliberante o redigente alle commissioni – prosegue – rappresenta davvero il migliore contributo ad un confronto franco, di merito, finalizzato sempre più ad una tempestiva approvazione delle norme e allo snellimento del lavoro parlamentare. E le settimane di lavoro parlamentare interamente dedicate all’approfondimento ed alle votazioni in commissione non solo riallinea il Senato alle migliori prassi europee ma va incontro alle necessità – auspicata da più parti – di un tempo congruo nella sede di approfondimento più naturale che è appunto la commissione”

“Altro capitolo importante – aggiunge Russo – è quello che riguarda la semplificazione e la razionalizzazione dei lavori del Senato. L’introduzione di sedute uniche, la generale riduzione a 10 minuti dei tempi di intervento dei singoli senatori, il superamento del voto di astensione come voto contrario e della richiesta del numero legale ad inizio seduta che ormai era diventata mera pratica ostruzionistica, la votazione generalizzata con procedimento elettronico, la nuova disciplina del question time, sono tutte scelte che non potranno che migliorare la rapidità e la qualità del lavoro d’aula favorendo un più proficuo confronto fra maggioranza e opposizione. Molto importante poi mi sembra la possibilità di garantire una corsia preferenziale ad alcune tipologie di atti in particolare se presentati da minoranze qualificate che vengono così garantite rispetto alla possibilità di veder discusse le proprie proposte. E fondamentali sono le norme che stabiliscono che l’iter dei disegni di legge di iniziativa popolare dovrà essere concluso entro tre mesi dall’assegnazione e qualora questo tempo passasse in utilmente la proposta sarà iscritta d’ufficio nel calendario dei lavori dell’assemblea sulla base del testo dei proponenti.In un tempo nel quale tutti noi siamo impegnati a riavvicinare i cittadini alle istituzioni e a favorire i nuovi strumenti di partecipazione che rilancino la nostra democrazia rappresentativa e diano un accesso più diretto al processo legislativo lasciatemi dire che questa scelta condivisa fa bene a tutti e spero sia fra le cose che insieme rivendicheremo. Anche per segnalare agli italiani che la politica e il Parlamento sono decisamente migliori di come non solo una certa vulgata qualunquista ma anche noi talora siamo tentati di dipingere magari per una piccola polemica di parte”.


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