“La Camera dei Deputati ha approvato la legge per la prevenzione e il
contrasto del cyberbullismo, conservando l’impianto impostato al Senato
e dando al nostro Paese una normativa su questo delicato problema”, lo
afferma Mara Valdinosi, senatrice del Pd, che lunedì sera a Cesena ha
partecipato all’incontro con la senatrice Elena Ferrara, prima
firmataria della legge, nell’ambito dell’anteprima del Festival della
comunicazione che sarà ospitato in città.

“Durante i lavori in Parlamento abbiamo incentrato il provvedimento su
educazione e prevenzione – sottolinea la senatrice cesenate – siamo
soddisfatti di avere approvato regole e risorse che vanno a sostegno dei
nostri ragazzi. Il cyberbullismo è un fenomeno molto più ampio di quello
che si può pensare, almeno il 50% dei ragazzi subisce fenomeni di questo
tipo e addirittura l’11% pensa al suicidio. E’ un nuovo fenomeno di
violenza che si porta appresso effetti drammatici: anche per questo era
urgente avere un impianto legislativo adeguato ad affrontarlo e a
prevenirlo. Il nostro Paese ora si è dotato di questo, colmando una
lacuna, e indicando un percorso chiaro da seguire”.

Nell’ambito di questo percorso un ruolo di primaria importanza è
riservato alle scuole. “La miglior prevenzione possibile è quella fatta
in ambiente scolastico – rimarca Valdinosi – Ogni scuola dovrà
individuare tra i docenti un addetto al contrasto e alla prevenzione del
cyberbullismo, che potrà avvalersi della collaborazione delle Forze
dell’ordine. La legge prevede poi la creazione di un tavolo tecnico per
la redazione di un piano di prevenzione contro il cyberbullismo”.

Ma a cosa ci si riferisce quando si parla di questo fenomeno? “Ci
riferiamo a quelle pressioni, aggressioni, molestie e denigrazioni che
avvengono attraverso piattaforme online”, prosegue la parlamentare
democratica. “Sappiamo tutti quanto oggi i social network siano diffusi
nella nostra società e quanto possa essere doloroso, per un giovane,
essere deriso attraverso questi canali. Un aspetto importante della
legge, infatti, è la possibilità di richiedere al gestore del sito
internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o
il blocco di qualsiasi dato del minore vittima di cyberbullismo. E’
stata anche introdotta, mutuandola dalla disciplina dello stalking, la
procedura dall’ammonimento: fino a quando non sia stata proposta querela
o denuncia per i reati di diffamazione, minaccia o trattamento illecito
di dati, commessi mediante l’utilizzo della rete internet da minorenni
di età superiore ai quattordici anni in danno di altri minorenni, il
questore può convocare il minore, unitamente a un genitore o ad altro
soggetto esercente la potestà genitoriale, ammonendo il medesimo”.


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