”Nessuna polemica o gioco delle parti sulla pelle delle donne, si cerchi visibilità altrove. Il sottosegretario Spadafora dovrebbe evitare di ingaggiare una strumentale battaglia politica sul contrasto alla violenza di genere con il suo stesso governo e pensare solo ad attuare più velocemente il piano antiviolenza, sostanzialmente bloccato da oltre un anno. Esempio ne sia quanto accade oggi: Spadafora attacca Salvini per prendersi un titolo sul giornale, a questo punto vogliamo sapere se è vero, come ci risulta, che la conferenza stampa prevista sul piano antiviolenza è stata cancellata. Fosse così sarebbe un fatto molto grave che denota ancora una volta un acceso scontro all’interno del governo, spostato anche su temi che dovrebbero essere lasciati fuori. Stanno usando lo stesso copione del ddl Pillon, su cui si era accesa una finta schermaglia poltica, con Spadafora che si diceva contrario , ma alla fine il disegno di legge è sempre lì.
Per le donne invece contano fatti e risultati, tutte le energie devono essere spese in questa direzione : faccio l’esempio del Codice Rosso, hanno respinto senza motivazione ,e nonostante gli appelli provenienti da più parti, tutti i 90 emendamenti proposti per rafforzare la tutela delle donne vittime di violenza. Oggi ci si muove nel solco avviato dai precedenti governi, non sono necessari ringraziamenti ma solo che si prosegua quanto di buono fatto, si rafforzino le giuste intuizioni e si corregga dove si pensa di poter fare meglio. Il punto non è dichiarare, attaccare in modo strumentale, con gli occhi puntati al consenso di una parte o dell’altra , il punto è fare: troppe donne chiedono da tempo risposte concrete e possibilità di riscatto e rischiano ancora di non averne : due anni in media per trasferire le risorse ai centri antiviolenza sul territorio sono davvero troppi, la procedura, come abbiamo chiesto in commissione Femminicidio va assolutamente snellita. Quanto a cultura e linguaggio di odio, facciamo insieme una battaglia comune, e qui proprio non sono utili proclami e invettive, occorre la massima operatività”.
Così in una nota la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione di inchiesta parlamentare per il Femminicidio.


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