“Questo decreto urgente segna uno spartiacque perché disegna una traiettoria per il futuro perché c’è un’idea di sviluppo fondata sull’impresa che crea lavoro, estende il fondo di garanzie per le micro, piccole e medie imprese e vuole rilanciare il nostro modello di sviluppo artigiano e dell’imprenditoria legata al territorio, che è versatile, di qualità e che crea lavoro. C’è un modello che difende le imprese perché, quando un’impresa chiude, è difficilissimo che riapra; sono energie perse e che molto spesso non si recuperano. Vuole rilanciare il modello di un’imprenditoria diffusa e giovanile. Le norme che qui ci sono sostengono le partite IVA e l’imprenditoria rurale, che è un pezzo importante della filiera del distretto agroalimentare e del distretto turistico, che attrae mobilità e investimenti, che è un moltiplicatore economico. Ci sono norme che contrastano la desertificazione, che è il pericolo maggiore, che incentivano a tornare a vivere e a scegliere di vivere nei nostri Comuni e nelle aree interne. Ci sono incentivi e c’è una fiscalità speciale per, ad esempio, sostenere la permanenza delle scuole nei piccoli centri. Ci sono norme che permettono nei prossimi mesi di pensare al cratere come a una grande zona economica speciale. C’è una specificità delle Marche, infatti, dove si trovano i due terzi dei Comuni del cratere e il 40 per cento del territorio colpito. Sappiamo che, dopo la tremenda notte del 24 agosto, le scosse del 26 e del 30 ottobre hanno enormemente esteso il fronte della calamità e concentrato i danni maggiori negli 87 Comuni delle Marche, sui 140 del cratere. Nel crinale che collega Ascoli, Fermo e Macerata, la zona della Regione dove gli stravolgimenti dell’economia hanno colpito più duramente già negli anni precedenti, ci sono due aree di crisi industriale, quella del piceno e quella del fermano-maceratese, con distretti fondamentali per l’intero Paese: oltre alla specificità economica, pertanto, ce n’è una legata alle esigenze della ricostruzione. Abbiamo il dovere di dare certezze e ridare fiducia a chi non vuole andarsene, ha scelto di tornare e farà crescere i propri figli nei luoghi dei propri nonni e concretamente e quotidianamente da tre anni è al fronte con grande forza etica e morale, dimostrando che esiste una grande Italia”. Così il senatore del Pd Francesco Verducci nel suo intervento sul Dl Sisma a Palazzo Madama.


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