“Quel che è certo, comunque, è che finché Virginia Raggi sarà sindaco, Roma resterà una città irrecuperabile”. Lo afferma il presidente dei senatori del pd Luigi Zanda in un’intervista a Il Messaggero. E aggiunge: “L’idea di scegliere per sindaco la Raggi è stato un incidente di percorso oppure il risultato di un metodo? Secondo me, è vera la seconda opzione. E questo rende tutto più difficile. L’attuale sindaco è il frutto del sistema di governo cinque stelle. Fatto per metà di clic, che sono l’esatto contrario della democrazia, e per l’altra metà basato sul volere di Grillo e di Casaleggio. I quali si sistemano in una suite di lusso dell’Hotel Forum e danno gli ordini di cambiare gli assessori e i capi delle aziende comunali”. Per il capogruppo dem il Pd deve rimproverarsi di non essere riuscito, a causa delle tensioni interne e delle lotte tra correnti, ad impedire che dopo Rutelli e Veltroni arrivassero Alemanno e Raggi”. Per Zanda una legge speciale per Roma non è più rinviabile: “Roma è l’unica capitale europea e mondiale, alla quale non sono stati riconosciuti gli strumenti e i poteri per svolgere il suo ruolo di città-guida dell’Italia. Ma per meritare una legge speciale, Roma dovrebbe dire che cosa vuole fare del proprio futuro. Ossia deve spiegare agli italiani qual è l’idea che Roma ha di se stessa e qual è il progetto che vuole intraprendere. Non si danno risorse e poteri speciali al buio” e, a farsi carico della riforma dovrebbe essre “Raggi, è lei che governa la città. Se il sindaco non se ne occupa come dovrebbe, la chiederemo noi dall’opposizione”. Nella Legge speciale ci dovrà essere scritto “anzitutto che serve un grande piano straordinario per la capitale, perché Roma non può vivere senza un rapporto di sinergia molto forte con il governo nazionale. E vanno indicati i progetti, la strumentazione e le risorse per realizzare questo piano”. Perché, per Zanda: “Roma ha due problemi di fondo. Uno è quello della gestione del Comune da parte del sindaco. L’altro e la mancanza di un’idea per la città, di un progetto per il futuro”. Il capogruppo dei democrati a Palazzo Madama a Il Messaggero insiste: ora bisogna ripartire dai fondamentali. Anzitutto va ricostruita da capo l’amministrazione comunale e delle aziende partecipate. Per rimettere in moto questa macchina serve continuità. Ho contato che tra gli amministratori e gli altri dirigenti, in un anno, ne sono stati cacciati, trasferiti, sostituiti, spostati, privati delle deleghe più di 30. Tra questi figure di valore come l’assessore Minenna e il manager di Atac Rota”.

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