“L’ordine del giorno del Consiglio Europeo è drammaticamente attuale e ci mette di fronte a grandi questioni di portata universale, molto calde per l’Europa e per l’Italia.

Voglio parlare del rapporto che connette il vistoso arretramento degli equilibri ambientali del Pianeta con l’Africa e con la Brexit e che si può sintetizzare così: il loro contributo alla destabilizzazione del mondo è molto rilevante, tanto da mettere a rischio persino il nostro bene più prezioso, la pace.

Basta l’aumento di pochi gradi della temperatura terrestre per rendere impossibile la vita in parti immense dell’Africa subsahariana, per provocare rotture violente tra le nazioni di quelle regioni e spingere intere popolazioni verso il nord del mondo e verso l’Europa, senza che nessuna forza, nessuna delle nostre leggi, riesca a fermarle. Sono donne e uomini che fuggono da morte certa.

La Brexit ha privato l’Unione Europea di uno dei suoi membri più rilevanti, dotato di forza militare e dell’arma atomica.

La Brexit e l’indebolimento della Nato per mano di Trump, hanno aperto una ferita molto profonda nel sistema di sicurezza dell’Europa.

Avevamo sperato che la Brexit venisse battuta al referendum.

Siamo impauriti dall’indifferenza davanti ai cambiamenti climatici.

Ci preoccupa l’atteggiamento distaccato con cui l’Europa guarda all’evoluzione dell’Africa e ai mutati equilibri del Mediterraneo.

Non ci piace che Trump consideri la difesa dell’Europa un peso per l’America e la nostra economia un disturbo per i mercati americani, da mettere in riga con ogni mezzo, dazi compresi.

Tutti questi fattori scuotono la stabilità del Pianeta e producono conseguenze reali sulla sicurezza di larghe parti del mondo, compresa l’Europa, che ha goduto di 75 anni di pace proprio in virtù di quella stabilità che oggi si è incrinata.

Il tema che l’agenda del Consiglio Europeo sottintende è proprio quello della progressiva destabilizzazione dell’ordine mondiale e dei pericoli che ne derivano per la pace nel mondo. Da qui l’urgenza che si riapra una seria riflessione sulla difesa dell’Europa, sapendo che quando finalmente raggiungeremo una vera difesa comune dell’Europa, avremo conquistato anche una più forte unione politica e una maggiore integrazione del continente europeo.

E’ anche per questo che la costituzione di vere Forze Armate europee è un tema sempre più attuale e che è proprio il Consiglio Europeo la sede dove la questione può essere posta”. Così il senatore del PD Luigi Zanda, nel suo intervento in Senato durante il dibattito sulle comunicazione del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo.


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