“Il provvedimento sulle missioni internazionali viene approvato con colpevole ritardo, a causa di una maggioranza che ha lasciato i nostri soldati in missione ben 6 mesi senza la dovuta copertura politica e di un governo i cui ministri dell’Interno, della Difesa e degli Esteri litigano ogni giorno. Discutere delle missioni internazionali significa riflettere sulle politiche necessarie per la stabilità e la sicurezza del nostro Paese e avere una visione dell’ordine internazionale. La posizione unitaria del Pd esprime una richiesta di voto per parti separate, per votare sì alle missioni e non partecipare al voto sulla missione di sostegno alla guardia costiera libica. Registriamo infatti il disimpegno nel Mediterraneo centrale, il dispositivo di Mare sicuro per contrastare traffico e salvare vite umane è stato arretrato, con una delega in bianco alla guardia costiera libica che non tutela i diritti umani. Crediamo che l’Italia debba riuscire a riappropriarsi del controllo del Mediterraneo centrale con i nostri mezzi, nel solco di un accordo fatto dal premier Gentiloni con Serraji, che ha permesso all’Onu per la prima volta di entrare nei campi in Libia e di far tornare a casa migliaia di persone ingiustamente detenute”. Lo ha detto il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd nella Commissione Esteri, nella dichiarazione di voto finale del Pd sulle missioni.
“Le esibizioni muscolari nel Mediterraneo – ha proseguito Alfieri – non risolvono il problema della stabilizzazione della Libia e non garantiscono la sicurezza del nostro Paese. Far parte della Nato significa anche aderire ad un insieme di valori e per questo ogni missione è stata sempre accompagnata da strumenti di cooperazione allo sviluppo, per portare un’idea di democrazia. Con questo governo, che a parole dice ‘aiutiamoli a casa loro’, i finanziamenti alla cooperazione allo sviluppo nell’Africa Subsahariana sono stati tagliati del 35%”.


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