“L’approvazione oggi del decreto Missioni coincide con un momento molto delicato in uno scenario internazionale estremamente problematico. Le elezioni americane e l’insediamento della nuova amministrazione, insieme al progressivo “disimpegno” americano per la verità già avviato con la politica “leading from behind” da Obama, il crescente protagonismo russo e lo scontro interno al mondo musulmano, sono i tratti con cui fare i conti nel perseguire quello che per noi resta una assoluta priorità: la stabilizzazione politica della grande area del Mediterraneo”. Lo dichiara Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa, intervenendo con dichiarazione di voto.

“Si impone dunque una duplice esigenza. Certamente – spiega – un di più di responsabilità sul fronte della sicurezza e della difesa e nel contempo un nuovo protagonismo nella politica estera. Sarebbe fondamentale imprimere una accelerazione verso la difesa comune utilizzando lo strumento di una cooperazione rafforzata tra alcuni stati europei. Italia, Germania, Francia e Spagna rappresentano insieme il 60% della difesa europea. Se questi stati danno concretamente impulso al processo, possono promuovere una accelerazione a cui poi accederanno tutti gli stati. Senza mettere in discussione ruolo e funzione della Nato che al contrario può beneficiare di un salto di qualità degli assetti di difesa comuni europei. In questo quadro si colloca il provvedimento che oggi votiamo che fornisce una collocazione finalmente adeguata dei nostri impegni militari all’estero nell’ambito dell’ordinamento giuridico. E’ doveroso – conclude Latorre – anche per lo sforzo di altissimo e riconosciuto valore delle nostre Forze Armate che sono uno dei principali motivi di orgoglio dell’Italia nel mondo”.


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