Settimana decisiva in Italia, all’interno dell’Unione Europea e nel mondo: gli stati dell’Eurogruppo (nonchè i rispettivi governi) sono chiamati ad elaborare infatti concrete proposte anti-crisi, al fine di fronteggiare adeguatamente tanto l’emergenza sanitaria, quanto quella economica legata alla catastrofe Covid-19. In Italia il dibattito politico tra le varie forze è particolarmente ricco di spunti e divisioni, ma pare convergere (seppur con presupposti differenti) su un unico tema: la delusione per l’atteggiamento eccessivamente superficiale dell’UE, che – di fronte alla concreta emergenza economica dilagante in Italia, Spagna e altri stati del Sud Europa – avrebbe aperto soltanto a Mes e vincoli retrodatati.

In relazione a tutto ciò, Politicanews.it ha intervistato in esclusiva Andrea Marcucci, capogruppo del Partito Democratico al Senato.

Capogruppo Marcucci, sta per terminare un concitato mese di marzo, ricco di riflessioni. Se dovessimo ripercorrere le tappe dell’agenda seguita dal Governo Conte ritiene che si sia seguito un iter completamente corretto?

“Stiamo vivendo una situazione completamente inedita nella storia repubblicana. Nessuno di noi, neppure al governo, era adeguato o preparato ad un evento del genere. Naturale quindi che ci siano stati errori ma da quando si è compresa la gravità del virus, mi sembra che il Governo abbia preso la marcia giusta. Il dl Cura Italia con i suoi primi 25 miliardi, gli aiuti alimentari, un prossimo decreto ancora più sostanzioso, ci dicono che il governo c’è e sta rispondendo con tempismo”.

Quella corrente sarà una settimana decisiva per l’elaborazione di proposte anti-crisi all’Eurogruppo: quali saranno le richieste che il Partito Democratico chiederà a Conte di avanzare in sede europea?

“L’Europa è decisiva: la piena comprensione del disastro che attende le economie nazionali degli Stati membri è un fattore determinante della nostra ripresa. È in atto uno scontro politico con i Paesi del Nord, ho ancora fiducia, come ha detto Macron alla stampa italiana, che l’esito possa significare un punto di ripartenza comunitario. Le sparate di Salvini dimostrano la sua estrema pericolosità, immaginare l’Italia isolata significa solo scommettere sul disastro”.

Italia Viva, per voce del suo leader Matteo Renzi, ha proposto un graduale e attento percorso di “ritorno alla normalità”: è un’istanza che, quantomeno all’interno della maggioranza, intendete prendere in esame e valutare?

“Sulla fine dell’emergenza, darei la parola agli scienziati e non ai politici. Preparare un piano dettagliato sulla graduale ripartenza invece credo che sia un tema particolarmente importante. Anche in questo caso, saranno i medici a dirci come si potrà farlo, senza mettere a rischio la salute dei lavoratori e dei cittadini”.


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