“Nelle cronache politiche emerge una nuova ipotesi di legge elettorale: non più impostata su un maggioritario ragionevole, ma su un impianto proporzionale. A mio avviso sarebbe un passo indietro”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Il testo avanzato dal Pd – aggiunge l’esponente dem – prevede l’elezione diretta di metà parlamentari in collegi uninominali e quindi un meccanismo maggioritario; l’altra metà con il proporzionale e liste di candidati molto corte. La proposta avanzata da Berlusconi prevede invece una distribuzione dei seggi meramente proporzionale. L’esito sarebbe quello di non poter formare governi stabili, di dover tentare ancora una volta coalizioni con la destra, di privare i cittadini della conoscenza delle alleanze prima del voto. Non è irrilevante neppure la gravità politica dello scambio propostoci: legge elettorale proporzionale e voto a settembre.
Noi del Pd siamo la componente fondamentale e trainante del governo: vogliamo dargli una prospettiva di fine legislatura o farne un ostaggio di strategie elettorali? Vogliamo veramente andare verso l’esercizio provvisorio e esporre l’Italia alla sfiducia e alla speculazione internazionale? lasciarla ai margini di un progetto di rilancio dell’Unione Europea che dopo le elezioni francesi sta prendendo slancio?
La situazione post elettorale, con una legge proporzionale, è tutta da vedere. Certezze per formare subito un governo e varare una Legge di Bilancio proprio non se ne vedono”.


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