Una cosa è chiara e innegabile: M5S sui diritti (tutti i diritti, a iniziare da quelli Lgbt e via a seguire) vale zero. Neanche uno e tanto meno 5. Niente ha fatto in questa legislatura e niente farà nella prossima. Lo dichiarano loro. In questi 5 anni non ha, infatti, votato una sola legge di quelle che abbiamo approvato per rendere il nostro Paese più civile.
La legislatura dei diritti

Sì, perché questa è stata davvero la legislatura dei diritti che ha cambiato il volto sociale e culturale dell’Italia. Accanto alla legge sulle unioni civili, infatti, abbiamo approvato leggi fondamentali come quella sul “dopo di noi” (una tutela per le persone con disabilità nel momento in cui vengono a mancare i loro genitori), sul femminicidio, sul reato di tortura (stop alla violenza, da qualunque parte venga) e poi sull’autismo e sulle dimissioni in bianco.

Quante di queste leggi sono state votate da M5S? Nessuna! Anzi, spesso hanno cercato di mettere i bastoni tra le ruote all’iter parlamentare sperando di lucrare politicamente sul non concedere diritti sacrosanti. Quello che è avvenuto sulle unioni civili ne è stato l’esempio emblematico e non va dimenticato.
Da M5S solo ‘no’

Il tradimento M5S, il non votare la legge pur dopo aver lavorato alla scrittura del testo, è quanto di più assurdo e cinico un partito potesse fare. M5S ha bastonato la vita, l’amore, la felicità di tutti i cittadini Lgbt. Come sono andate le cose in molti lo ricordano e ho voluto raccontarlo, in ogni dettaglio, nel libro “L’Italia che non c’era”. Perché non si deve dimenticare. Ma grazie al Pd, al governo, alla maggioranza, oggi l’Italia è un Paese diverso.

E per il futuro? Fosse per M5S anche nei prossimi 5 anni non si dovrebbe fare un solo passo in avanti sul fronte dei diritti. Basta andare a leggere il programma pubblicato sul loro sito per vedere che la voce “Diritti” neanche esiste. Non solo sul versante Lgbt, ma su qualsiasi aspetto che riguardi un avanzamento civile e culturale della nostra società. Addirittura non c’è nulla neanche sulle molestie e gli abusi sulle donne. Zero totale. E sfido chiunque a smentirlo.
Una nuova stagione dei diritti

Mentre vedo con piacere che il Pd intende andare avanti sulla strada che ha aperto, perché ancora molte sfide ci aspettano e vanno realizzate. Il manifesto “arcobaleno”, uno dei materiali della campagna elettorale, ne è un chiaro segno; così come sono sicura di trovare nel programma del Pd che verrà presentato a breve molti dei temi che il gruppo di lavoro di Dems ha portato come contributo.
Perchè, come è stato per le unioni civili, le battaglia per i diritti delle persone Lgbt corrispondono a quelle per l’inclusione sociale: da quelle per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, a quelle per i diritti civili e sociali dei migranti, dalla lotta delle donne per la parità di genere e per la piena pari dignità sociale della condizione femminile, al riconoscimento dell’autodeterminazione personale, nell’ambito delle cure mediche, così come in materia riproduttiva, affettiva, sessuale.

In una nuova stagione dei diritti, va assicurata la piena equiparazione di tutte le famiglie, di tutte le bambine e i bambini, attraverso il riconoscimento della responsabilità genitoriale alla nascita e la riforma della legge sulle adozioni, che vanno aperte – nell’interesse del minore – anche alle coppie conviventi e alle persone singole, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.

E’ poi necessario, doveroso e urgente intensificare e promuovere il contrasto all’odio e alla violenza omotransfobica, oltre alla riforma della legge sulla cittadinanza, cui nella prossima legislatura non si potrà non porre rimedio.
Cosa pensa di fare M5S su tutti questi temi? Assolutamente nulla, questo è chiaro. E spero anche lo sia – pure il 4 marzo – a tutti coloro che quotidianamente si battono contro le disuguaglianze e discriminazioni. Il loro voto non può andare a M5S


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