‘La gente ha compreso le nostre scelte’. ‘M5S? Se non cambia, si estinguerà’
Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa del Senato: risultato elettorale sorprendente anche in Puglia. Come lo interpreta?
«E` un successo straordinario del Partito democratico e del centrosinistra. Penso a Barletta, che con Cascella
da oggi può contare su un sindaco competente e che conosce bene i problemi della città ma penso anche a
Molfetta, che grazie alla candidatura di Paola Natalicchio ha voltato pagina dopo tanti anni. Importante anche il
risultato a Corato e Noci, due comuni che abbiamo strappato al centrodestra nonostante alle ultime elezioni
politiche il Pdl avesse conseguito uno dei risultati migliori in Italia».
E a livello nazionale, il voto premia le larghe intese?
«Il significato politico del voto è evidente. La maggioranza degli elettori, da Catania a Brescia, ha compreso
la scelta compiuta dal Partito democratico di formare un governo con il Pdl dopo il no del M5S alle nostre proposte. È stata sicuramente una scelta sofferta e difficile, ma il successo del Pd alle amministrative
segnala che è stata compresa dai nostri elettori. Tanti, anche legittimamente all`interno del nostro partito,
avevano espresso posizioni diverse, penso alle osservazioni di autorevoli esponenti pugliesi che ritenevano di
dover inseguire Grillo sul suo terreno. Evidentemente sottovalutavano la capacità degli elettori di giudicare
quando arriva il momento della responsabilità. Naturalmente il merito di una vittoria così schiacciante in
tutta Italia è anche e soprattutto degli amministratori locali che combattono quotidianamente sul territorio.
Non dimentichiamolo».
L`astensionismo ha raggiunto livelli allarmanti. Che ne pensa?
«Non trascuro questo problema, anzi. Il solco profondo tra società e politica non è stato ancora colmato ed è
su questo che dovremo spendere tutte le nostre energie nei prossimi mesi. Il governo Letta ha precisi obiettivi da perseguire: il lavoro, le riforme istituzionali e la legge elettorale per rispondere in gran parte al disagio che
serpeggia nel nostro Paese».
I critici delle larghe intese dicevano che le carte erano in mano a Berlusconi. Ma l`elettorato non se ne è accorto.
«Berlusconi riesce a sfoderare in campagna elettorale ottime capacità comunicative con le quali riesce a
nascondere la crisi politica in cui versa il Pdl. Il voto delle amministrative segnala proprio questo dato. Solo
qualche giorno fa appariva come il dominus dell`attuale fase politica. Basti pensare a come gli si attribuiva il
successo per la sospensione dell`Imu.
E di Grillo che dice?
«L`altro aspetto che emerge da questo voto è la crisi profonda del M5S. Grillo ha sprecato un enorme potenziale, rappresentato da quegli 8 milioni di voti intercettati dal suo movimento in segno di protesta. Quando
una forza politica diventa il primo partito e poi rinuncia ad accettare la sfida di governo, è chiaro che è destinata ad estinguersi. Perché quel voto, nell`immaginario collettivo, appare come un voto sprecato. La protesta da sola, se non accompagnata dalla proposta, è destinata a spegnersi».
I sondaggi dicono che se si votasse oggi alle Politiche vincerebbe il centrodestra.
«Non mi sono mai appassionato ai sondaggi, anche perché come dimostrano le ultime elezioni politiche,
spesso non sono neanche aderenti alla realtà. Il Pdl sta partecipando al governo di larghe intese con un senso
di responsabilità di cui gli va dato atto, ma al di là dell`indiscutibile leadership carismatica di Berlusconi,
non è in grado di proporre una lettura della fase che stiamo attraversando e di indicare una proposta per uscire
dalla crisi di sistema in cui siamo immersi. E più si attarda ad affrontare questo problema e più sarà divorato
dalla crisi politica. Lo dico con rispetto nei confronti del centrodestra».
Il Pd va verso il congresso. Che dice?
«Il Pd si è confermato la forza politica impegnata ad offrire una prospettiva politica al Paese, ad oggi è
l`unico partito che regge. Ora con il congresso dobbiamo contribuire a restituire forza, centralità e credibilità
alla politica. Per questo non mi appassionano discussioni sul tema delle regole del congresso o peggio ancora
su cosa fanno i dalemiani o i renziani e così via. Occorre costruire maggioranze congressuali confrontandoci
su quale prospettiva, su quale idea di futuro dare al Paese e al Mezzogiorno. E dalla Puglia può venire un
contributo importante a questa discussione rompendo quegli schemi e luoghi comuni con i quali sono state
descritte anche le geografie interne al Partito».
Lei che pensa sulla candidatura di Renzi alla segreteria?
«Renzi deve mettere la sua indiscutibile forza al servizio di questa discussione, nelle forme e nei modi
che egli riterrà più opportuno. Di questo il Pd potrà solo giovarsi».

Ne Parlano