‘È venuto a mancare una figura preminente della Repubblica italiana, uno dei suoi migliori politici ‘. Lo ha dichiarato il senatore del Pd Walter Tocci, intervenendo in aula durante la commemorazione oggi a Palazzo Madama di Giovanni Berlinguer.
‘Ricordare il suo valore politico però – ha proseguito il parlamentare democratico – non dice tutto sul suo valore di intellettuale, sulla molteplicità dei suoi pensieri e delle sue azioni tenute insieme da una grande umanità. Qui stava la forza segreta del suo animo, semplice, generoso, ironico e mai privo di contrasti. Giovanni era soprattutto un uomo buono e dire questo non è retorica, quanto piuttosto sottolineare la sua forte relazione tra vita e politica. Medico, con il suo prestigio ha portato un grande contributo alle principali organizzazioni internazionali della sanità. Il suo sguardo è sempre stato rivolto al cambiamento. Amava il nuovo ma diffidava del ‘nuovismo’ come retorica, che rischia di nascondere il conformismo. Tra le virtù che raccomandava c’era l’attenzione alla questione morale, riprendendo, senza mai ostentarla, l’eredità del fratello Enrico. Nella corruttela, diceva, la politica non solo compie un danno verso lo Stato e un’ingiustizia tra i cittadini, ma delegittima se stessa, perde la dignità e quindi la forza per cambiare le cose. La relazione tra i viventi era il suo assillo, ma una sorte amara lo ha colpito, lo ha segnato negli ultimi anni, proprio con la malattia che impedisce le relazioni con gli altri. A un amico capitò la fortuna di essere riconosciuto e di ascoltare da lui una domanda incredibile: ‘Che cosa posso fare?’ Questa domanda – ha concluso Tocci – Giovanni lascia in eredità ai giovani: che cosa posso fare? Non solo per me, ma per noi, per la società, per il Paese’.

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