Più strumenti e risorse per le politiche di prevenzione e contrasto a bullismo e cyberbullismo e a tutela dei minori sul web. L’incontro organizzato in Senato dalla Commissione Diritti Umani e dal Miur per la presentazione delle Linee d’orientamento del Ministero ha riunito tutte le istituzioni preposte a limitare un fenomeno che solo di recente, a seguito dei tanti fatti di cronaca, è percepito realmente come urgenza. Un impegno nell’interesse della comunità e delle nuove generazioni che deve partire dal mondo della scuola, con l’educazione all’uso positivo del web. Un obiettivo che richiede risorse e programmazione. Il Ministro, Stefania Giannini, durante l’incontro di Palazzo Giustiniani, introdotto dal Presidente Pietro Grasso, ha annunciato lo stanziamento di almeno 2 milioni di Euro per la formazione degli insegnanti. Un passo importante, contenuto del DDL 1261 per la prevenzione e il contrasto al fenomeno del cyberbullismo. Un percorso iniziato ancor prima dell’attuale legislatura, a seguito del tragico episodio di Carolina Picchio, la ragazzina novarese prima vittima in Italia del cyberbullismo nel gennaio 2013. Due anni e mezzo di attività; dagli interventi in aula e in Commissione istruzione alle audizioni in Commissione Diritti Umani, che hanno aperto un significativo dialogo con le associazioni, la Polizia di Stato, Facebook e Google Italia. Un percorso condiviso dal Ministero dell’Istruzione, dal 2012 coordinatore italiano del SIC, Safer Internet Center (denominato Generazioni Connesse), nell’ambito del Programma europeo per la sicurezza in Rete. Non a caso nel recente incontro, lo stesso Ministro Giannini ha sottoscritto un importante documento che rende permanete il tavolo di collaborazione pubblico-privato che oggi collabora con il SIC. Un passo in più verso la definizione di quel tavolo interministeriale preposto alla sicurezza sul web specificato nel ddl 1261. Una proposta di legge che presenta tanti punti in comune con le Linee d’orientamento appena presentate e che, dopo l’approvazione unanime in Commissione Affari costituzionali, aspetta solo di essere discusso in aula. Uno strumento concreto, che dà maggiori responsabilità ai giovani internatuti senza assumere connotazioni punitive, ma che punta sulla prevenzione e sull’educazione. Lo stesso Presidente della Commissione Diritti Umani, Luigi Manconi, ha rimarcato la necessità di accompagnare gli studenti e sostenere le famiglie in un percorso di costruzione di cittadinanza digitale che interessa tutta l’Europa. L’Italia, grazie al piano d’azione nazionale del Miural e al disegno di legge che mi vede prima firmataria, con il Senatoee Francesco Palermo nel ruolo di relatore, si mette nelle condizioni di rispondere alle sfide del futuro con entusiasmo, speranza e partecipazione. L’impegno per mettere a sistema esperienze, buone prassi, competenze e risorse era indispensabile per dotare tutta la comunità, non solo quella virtuale, degli strumenti necessari a rispondere alle richieste che pervengono dagli stessi ragazzi. Per costruire insieme una Rete positiva partiamo da loro; dagli studenti, presenti all’evento con i progetti di educazione al web e peer education, attivati in tante scuole con modelli diversi che incrociano sinergicamente i servizi territoriali con la rete di scuole, anche di altri Paesi. Buone pratiche che meritano di essere conosciute, formalizzate ed estese in modo organico e funzionale su tutto il territorio nazionale, dando risposta al bisogno, ormai evidente, di non lasciare sole le scuole, le famiglie e, soprattutto le ragazze e i ragazzi.

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