‘Il piano strategico nazionale per la banda larga è un fatto nuovo ed importante. Fino ad oggi l’Unione Europea ce ne contestava l’assenza, lamentando la mancanza di una visione di strategia nazionale. E’ chiaro che siamo davanti ad un piano ambizioso e sfidante e vorrei sottolineare soprattutto come il piano dimostri che, messe insieme risorse e strumenti sia pubbliche che private, creano una in sintonia costruttiva che abbandona infruttuose contrapposizioni e dimostra nel contempo la possibilità di sinergie convenienti per tutti’.

Queste le parole del senatore del Partito democratico Raffaele Ranucci, primo firmatario della mozione passata oggi in Senato sul nuovo piano strategico per la banda larga.

‘La suddivisione in diversi cluster – ha continuato Ranucci – suddivide i territori dando la possibilità al servizio di arrivare anche nelle cosiddette aree a totale fallimento di mercato oltre che nei centri urbani più importanti. E questa equità di servizio per tutti i cittadini è un’ottima notizia oltre che un segno di modernità necessario. Il fondo che prevede 5 miliardi di euro dal 2017, potrà essere attivato attraverso un ruolo di garanzia della Bei, che metterà in campo nuovi strumenti come il credito d’imposta, i voucer e i fondi di garanzia. È infine molto significativa da parte del governo l’adozione di un piano di alfabetizzazione digitale che contemporaneamente istruisca all’utilizzo della rete quelle fasce di cittadinanza che ancora ne necessitano. Nell’accoglimento della mozione – ha concluso il senatore del Pd – oggi vediamo la politica industriale del governo, il ruolo dell’Authority ed il ruolo del mercato stesso, tutti insieme per lo sviluppo del Paese e per il suo tornare competitivo’.

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