‘Nella profonda crisi economica che ha colpito in modo trasversale tutti i settori, quello agroalimentare ha mostrato valori macroeconomici di tenuta migliori di molti altri. L’occupazione ha tenuto mostrando valori in crescita, il valore della produzione è aumentato, l’export ha raggiunto valori mai visti. Questo dimostra che l’agricoltura italiana può essere la carta vincente ma deve essere posta nelle condizioni di incentivare la crescita imprenditoriale, soprattutto dei giovani, di sostenere nuove professioni, di concepire nuovi e moderni spazi di sviluppo, di valorizzare il lavoro dentro rigorose logiche di legalità e dignità delle persone’. Lo afferma la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in commissione Agricoltura a Palazzo Madama, intervenendo con dichiarazione di voto nell’Aula del Senato.
‘Con l’approvazione del collegato Agricolo – spiega – si semplificano gli adempimenti burocratici per le imprese e si rende più trasparente il rapporto con la Pubblica amministrazione, si razionalizza e riorganizza la miriade di Enti vigilati dal Mipaaf per migliorare l’efficienza dei servizi resi al sistema produttivo, si punta sui giovani, sulle reti d’impresa, sul potenziamento della logistica, sulla tutela delle produzioni, sull’innovazione. Si rafforzano gli strumenti a disposizione dell’ammodernamento del settore della pesca, si porta il settore all’interno del processo riformatore del Governo e di questa maggioranza. Dopo anni in cui l’agricoltura è stata nelle mani esclusive delle regioni, con 21 piani rurali diversi tra la loro, finalmente è tornata centrale nelle scelte del Governo. Nel corso dell’anno, infatti, si sono anticipati molti dei contenuti del testo originario sul collega Agricolo in decreti del Governo e ministeriali. La demagogia che a volte più per ruolo politico che per reale convincimento riempie lo spazio di discussione e di confronto, non ha più senso. Non lo ha avuto nel lavoro in commissione, franco e approfondito; non lo ha avuto nel confronto con il Governo. Nessuno è stato preoccupato di piantare bandiere – conclude la senatrice del Pd – ma siamo stati tutti impegnati a fare ciò che serve’.

Ne Parlano