‘Il collegato agricolo entra nel merito riconoscendo che oggi, quando parliamo di agricoltura, ci confrontiamo con l’innovazione, la ricerca, nuovi prodotti e la necessità di mettere in luce le eccellenze di questo Paese, proprio per questo nel documento vengono inasprite le pene per chi altera l’indicazione di origine geografica’. Lo afferma la senatrice del Pd Elena Ferrara.
‘Ma non c’è dazio o tutela che tenga, ancorché utili a garantire una competizione alla pari sul mercato internazionale, se prima di tutto non dimostriamo e facciamo conoscere il valore e la qualità del nostro prodotto. L’Italia produce il 48% del riso europeo, un primato non solo quantitativo ma anche qualitativo che deve essere riconosciuto. Nel testo, infatti, si delega il Governo ad adottare decreti legislativi finalizzati al sostegno del riso prodotto, venduto o immesso al consumo sul territorio nazionale, dettando specifici criteri di delega per la salvaguardia delle varietà tipiche, la tutela del consumatore, l’istituzione di un registro per la classificazione delle nuove varietà, per la definizione di un apparato sanzionatorio adeguato. Un passaggio – conclude Ferrara – che dovrà portare ad una nuova normativa sul mercato del riso, oggi datata 1958’.

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