«Abbiamo visto che gira tra i social e i blog della scuola che se il Pd dovesse perdere la Liguria ritireremmo la riforma»
Ed è vero?
«Assolutamente no».
Francesca Puglisi, senatrice e responsabile Scuola nella segreteria nazionale del Pd, smentisce le voci incontrollate che legano la discussione del provvedimento sulla scuola alla tornata elettorale e alla cruciale partita ligure.
Avete paura che una risultato negativo in Liguria possa compromettere il cammino della riforma?
«Siamo convinti che Raffaella Paita vincerà. E comunque quello della scuola è un investimento straordinario di 3 miliardi e oltre 100 mila assunzioni a cui non intendiamo rinunciare in alcun modo. È fuori discussione qualsiasi ritiro della legge a seguito dell`esito elettorale».
E allora perché tutti questi timori?
«Conosciamo le perplessità che suscitano i grandi cambiamenti. Per questo stiamo dialogando il più possibile con tutto il mondo della scuola e continueremo a farlo anche con il passaggio al Senato».
Forse non ha giovato portare in Parlamento una riforma così importante a ridosso del voto?
«Siamo arrivati a ridosso del voto proprio perché abbiamo voluto impiegare tutto il tempo necessario per aprire una grande discussione PD pubblica con il mondo del- Puglisi la scuola».
La discussione non è stata penalizzata dalle polemiche della vigilia elettorale?
 «I tempi sono dettati dall`emergenza del precariato: siamo a questo punto perché dobbiamo permettere che 100 mila insegnanti vengano assunti per settembre».
Però state rischiando di inimicarvi una fetta grossa del vostro elettorato tradizionale: gli insegnanti.
«Proprio per questo vorremmo che far capire loro che per la prima volta stiamo investendo grandi risorse per alzare il livello di qualità della scuola pubblica e valorizzare la professionalità dei docenti».
Eppure sono scesi in piazza arrabbiati come mai prima verso il Pd.
 «Molto probabilmente abbiamo comunicato male. Un errore di cui anche io mi assumo tutte le responsabilità. Ma adesso abbiamo corretto il tiro: abbiamo aperto un confronto con sindacati, studenti, insegnanti. Il testo è migliorato, lo sarà ancor di più in Senato, ma la strada è quella giusta. Un esempio per i liguri?»
Prego.
«Il fondo di 200 milioni destinati a premiare i docenti permetterà, nelle zone di montagna o più disagiate, di trattenere quegli insegnanti bravi che altrimenti, senza incentivi, andrebbero altrove».

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