La riforma non è solo l’assunzione di 100 mila precari ma un disegno più ampio
Lo slittamento è una scelta obbligata».
Senatrice Francesca Puglisi (Pd), lei è relatrice del disegno di legge sulla Buona Scuola in commissione Istruzione al Senato, sta dicendo che l`assunzione dei centomila insegnanti precari salta dal settembre 2015 al settembre 2016?
«Dico che con cinquemila emendamenti alla Camera e tremila al Senato, le opposizioni si assumono la responsabilità di far saltare le assunzioni: far slittare la discussione oltre la fine di giugno significa andare fuori tempo massimo per portare a casa le assunzioni, i tempi del governo erano altri».
Quando doveva essere approvata la Buona scuola?
«Il governo prevedeva l`approvazione entro la metà di giugno, con tutti questi emendamenti i tempi si sono allungati. Perciò domattina (questa mattina, ndr) in commissione proporrò a tutti i colleghi, dell`opposizione e della minoranza pd, di ridurre in modo drastico il numero di emendamenti per procedere speditamente».
E se non dovessero accettare?
«Devono prendere atto della situazione, l`allarme lanciato dal presidente del Consiglio non è una minaccia, ma un dato di fatto: andare oltre la fine di giugno farà saltare le assunzioni, serve una prova di responsabilità da parte di tutti».
Perché non fare un decreto ad hoc per i precari, come propongono le opposizioni ma anche i colleghi della minoranza pd?
«Perché la Buona Scuola non è l`assunzione dei precari: per cambiare la scuola italiana non basta assumere centomila persone, c`è un progetto di riforma dietro, in cui noi continuiamo a credere, ma la bagarre politica è solo sui problemi degli insegnanti e si dimenticano gli studenti, il vero punto centrale di questa riforma».
Se saltano le assunzioni, cosa dite ai prof precari che da mesi aspettano il contratto a tempo indeterminato?
«Non sarebbe un rinvio sine die, non credo cambi molto spostare di un anno la stabilizzazione per persone che avevano una prospettiva di anni di precariato».
Senatrice Francesca Puglisi (Pd), lei è relatrice del disegno di legge sulla Buona Scuola in commissione Istruzione al Senato, sta dicendo che l`assunzione dei centomila insegnanti precari salta dal settembre 2015 al settembre 2016?
«Dico che con cinquemila emendamenti alla Camera e tremila al Senato, le opposizioni si assumono la responsabilità di far saltare le assunzioni: far slittare la discussione oltre la fine di giugno significa andare fuori tempo massimo per portare a casa le assunzioni, i tempi del governo erano altri».
Quando doveva essere approvata la Buona scuola?
«Il governo prevedeva l`approvazione entro la metà di giugno, con tutti questi emendamenti i tempi si sono allungati. Perciò domattina (questa mattina, ndr) in commissione proporrò a tutti i colleghi, dell`opposizione e della minoranza pd, di ridurre in modo drastico il numero di emendamenti per procedere speditamente».
E se non dovessero accettare?
«Devono prendere atto della situazione, l`allarme lanciato dal presidente del Consiglio non è una minaccia, ma un dato di fatto: andare oltre la fine di giugno farà saltare le assunzioni, serve una prova di responsabilità da parte di tutti».
Perché non fare un decreto ad hoc per i precari, come propongono le opposizioni ma anche i colleghi della minoranza pd?
«Perché la Buona Scuola non è l`assunzione dei precari: per cambiare la scuola italiana non basta assumere centomila persone, c`è un progetto di riforma dietro, in cui noi continuiamo a credere, ma la bagarre politica è solo sui problemi degli insegnanti e si dimenticano gli studenti, il vero punto centrale di questa riforma».
Se saltano le assunzioni, cosa dite ai prof precari che da mesi aspettano il contratto a tempo indeterminato?
«Non sarebbe un rinvio sine die, non credo cambi molto spostare di un anno la stabilizzazione per persone che avevano una prospettiva di anni di precariato».