La proposta di legge, presentata alla Camera dei Deputati dall’ On. Carlo Dell’Aringa (A.C. 3153) e al Senato dal Sen. Giorgio Santini (A.S. 1943) intende affrontare il problema della disoccupazione dei lavoratori over 55.
In questi anni è aumentato il tasso di disoccupazione dei lavoratori over 55. Molte persone mature si sono trovate senza lavoro e con una età ancora lontana da quella utile per il pensionamento.
Occorre innanzitutto facilitare la ricollocazione di questi lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Per questo proponiamo, per loro, all’art.2 una proroga della decontribuzione triennale per le assunzioni prevista dalla Legge di Stabilità per il 2015, eventualmente anche in forma selettiva, cioè destinata a particolari tipologie di assunzioni e a particolari categorie di lavoratori. Noi riteniamo che questa eventuale selettività debba includere i lavoratori over 55 e proponiamo una proroga di ulteriori due anni, 2016 e 2017.
Per quei lavoratori che non riusciranno ad essere ricollocati, occorrerà pensare a rinforzare gli strumenti di sostegno del reddito. Due interventi sono previsti a questo proposito.
Il primo è rappresentato da una ulteriore proroga, in questo caso dell’Assegno di Disoccupazione (ASDI) . L’ASDI rappresenta una importante novità del Jobs Act; per la prima volta è stato introdotto nel nostro sistema un sussidio di disoccupazione di carattere assistenziale, sottoposto alla prova dei mezzi (ISEE) e che può essere utilizzato a valle del sussidio di carattere assicurativo, una volta che il disoccupato ha esaurito la durata massima di utilizzo di quest’ultimo, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI).
L’ASDI è di importo pari al 75% dell’ultima indennità NASPI percepita, per una durata massima di sei mesi. La nostra proposta, all’art. 1, prevede il raddoppio della durata massima del trattamento ed estende agli anni 2016 e 2017 la disciplina dell’ASDI, riservandoli ai lavoratori di età superiore a 55 anni.
Infine, in forma del tutto innovativa, l’art. 3 della proposta introduce “ex novo”, una disciplina del prestito previdenziale.
Se il lavoratore anziano disoccupato alla fine del periodo di sostegno del reddito (NASPI più ASDI), che può durare tre anni, non riesce ad essere ricollocato e si trova a non più di cinque anni di distanza dall’età della pensione, può aderire a questa forma di uscita flessibile. Si prevede che questi lavoratori possano accedere, sino alla maturazione del diritto alla pensione, ad un prestito pensionistico, nella forma di un Assegno Previdenziale Anticipato (APA). Per accedere all’APA è necessario maturare, entro il 31 dicembre 2017, i requisiti idonei a conseguire, entro i cinque anni successivi alla data di presentazione della domanda, il diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia. L’importo dell’APA è fissato, su base annua, a 1.7 volte l’importo dell’assegno sociale. L’APA è cumulabile con i redditi da lavoro, a condizione che i redditi non eccedano l’importo dell’APA. Diversamente l’APA è ridotto in misura corrispondente.
Quanto alla restituzione del prestito (che può durare al massimo 5 anni), si prevede che i ratei di pensione vengano ricalcolati, alla data del pensionamento effettivo, in modo da compensare , su base pluriannuale, le anticipazioni di pensione percepite.
Si prevede un contributo a carico della fiscalità generale per rendere meno onerosa la restituzione del prestito. Infatti si propone che la somma da restituire una volta raggiunto il pensionamento, sia ridotta di un terzo.
Nel complesso i tre interventi vanno visti in successione di aiuti e di tutele. Innanzitutto si facilita la ricollocazione, in mancanza di questa si allunga il periodo di utilizzo degli ammortizzatori e infine, se ancora il lavoratore anziano è senza lavoro e senza pensione, può anticipare, sotto forma di prestito, parte della sua pensione futura. Con un ulteriore aiuto da parte dello Stato che pratica uno “sconto” sulle somme da restituire.