Importante calendarizzazione in Aula
“Sulle unioni civili dalla prossima settimana si potrà iniziare a votare”. Lo annuncia la sen. Monica Cirinnà, relatrice del provvedimento ricordando che “non c’è mai stato alcun rallentamento, ma il puro e semplice rispetto dell’iter parlamentare che, come da regolamento, prevede il parere della commissione Bilancio e la relazione tecnica, anch’essa in via di deposito, a cura del Vice Ministro Morando, che ringrazio per la preziosa collaborazione. Quindi, dalla prossima settimana nessuno avrà più argomenti per bloccare le votazioni”.
“Non vogliamo che i 1500 emendamenti residui, tutti ostruzionistici, blocchino l’iter del testo in Commissione – aggiunge – e ciò non accadrà. Questa la linea concordata questa mattina in un incontro al Nazareno. La richiesta alla capigruppo di Palazzo Madama di oggi di calendarizzare il provvedimento direttamente in Aula ne è la chiara dimostrazione. In caso di ostruzionismo siamo infatti impegnati ad utilizzare tutti gli strumenti consentiti dal regolamento per giungere ad una rapida e certa approvazione del ddl”. “Siamo disponibili a discutere con tutti nel merito – conclude Cirinnà – perché sarà bene raggiungere il maggior consenso possibile intorno ad una legge importante per lo sviluppo civile del nostro Paese, ma non andremo ad accordi al ribasso sui diritti”.
“Non vogliamo che i 1500 emendamenti residui, tutti ostruzionistici, blocchino l’iter del testo in Commissione – aggiunge – e ciò non accadrà. Questa la linea concordata questa mattina in un incontro al Nazareno. La richiesta alla capigruppo di Palazzo Madama di oggi di calendarizzare il provvedimento direttamente in Aula ne è la chiara dimostrazione. In caso di ostruzionismo siamo infatti impegnati ad utilizzare tutti gli strumenti consentiti dal regolamento per giungere ad una rapida e certa approvazione del ddl”. “Siamo disponibili a discutere con tutti nel merito – conclude Cirinnà – perché sarà bene raggiungere il maggior consenso possibile intorno ad una legge importante per lo sviluppo civile del nostro Paese, ma non andremo ad accordi al ribasso sui diritti”.