‘Presentare la scelta di riformare le istituzioni e la seconda parte della Costituzione come un’esigenza di parte, dettata da oscure ragioni o peggio da un’irresistibile vocazione autoritaria, significa falsificare la realtà. Si deve avere memoria non solo per i fatti avvenuti 70 anni fa, ai tempi della Costituente, ma anche 2 anni e mezzo fa, quando ci siamo trovati di fronte ad elezioni senza una maggioranza e a una profonda crisi istituzionale. Stiamo facendo ciò a cui ci richiamò il presidente Napolitano dopo la sua rielezione e a cui ci ha richiamato il Presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento, stiamo facendo ciò che tutte le forze politiche dichiarano come necessario e che in tanti hanno cercato di fare: rimettere le istituzioni in condizione di dare risposte ai cittadini’. Lo ha detto il senatore del Pd Franco Mirabelli, nel suo intervento in aula sul ddl Boschi.
‘Molti – ha proseguito Mirabelli – hanno parlato di svolta autoritaria, di un sistema che accentra il potere nelle mani del premier. Non è così, questa riforma non mette mano alla forma di governo. E trovo stupefacente che Forza Italia e Lega continuino a insistere su questo punto, nascondendo che proprio la loro riforma del 2005 rafforzava i poteri del premier, fino a consentirgli di sciogliere le Camere e di comandare sui ministri. Il Senato delle autonomie sarà più forte, peserà di più, non solo e non tanto perché i suoi componenti saranno scelti dai cittadini, ma soprattutto perché i suoi membri saranno rappresentanti delle istituzioni regionali e dei Comuni. Qui non c’è una discussione tra uomini liberi contro conigli. Si vergogni chi l’ha detto. Grazie alle riforme volute dal Pd l’Italia sta ripartendo. Per noi la nostra responsabilità, il nostro mandato elettorale e la missione della legislatura sono le riforme – ha concluso Mirabelli – per il bene del Paese e della nostra democrazia’.

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